ROMA – Spesso sarebbe meglio abbandonarsi all’istinto, lasciando che a conquistarci siano un sorriso, uno sguardo, il calore di un abbraccio. A ricordarcelo è la disarmante spontaneità del piccolo Yorkshire protagonista di “Matisse a quattro zampe”, libro di esordio nella narrativa per l’infanzia di Tiziana Cazzato (Lupo Editore).
Da quel primo incontro, il cucciolo non ha avuto dubbi: ha capito che doveva essere lei, quella Signora in nero, riservata e malinconica, la sua nuova mamma. Non una sostituta di quella vera ma, più semplicemente, una persona da amare e da cui essere amato.
Se lo scopo di una favola è quello di “insegnare divertendo”, l’autrice lo ha pienamente e brillantemente raggiunto. Con un linguaggio semplice, schietto ma anche sensibile e attento alle sfumature, è riuscita a dar vita a una storia deliziosa, che saprà coinvolgere i più piccoli e suscitare un sorriso sincero ai lettori più grandi.
Premesso che prendere lezioni non piace a nessuno, vale però la pena fare uno strappo alla regola per seguire l’avventura di questo grazioso cagnolino, “amante degli agi e dei lussi” nonché esperto in galateo e buone maniere. È lui a narrare in prima persona le sue giornate nella casa della Signora e della signorina Gambalunga. Ed è un racconto pieno di gioia, complicità e condivisione, frutto di quella spensierata allegria e di quell’affetto gratuito che solo gli animali sanno regalare.
Matisse non è un cane qualunque: osserva, si interroga, non si lascia abbindolare, sa essere discreto ma anche rivendicare con forza i suoi diritti. Se poi si tratta di cibo…qualunque capriccio è lecito. Certo, la modestia non è il suo punto forte, ma un po’ di vanità si può tollerare quando è ampiamente ricompensata da pazienza, generosità e premurose attenzioni.
Tutto rose e fiori dunque? Neanche per sogno. Anche un cane amato e coccolato come lui vive, infatti, le sue piccole e grandi sofferenze: regole da rispettare, compromessi a cui piegarsi, momenti imbarazzanti, invidie da tenere a bada. Non solo. Perché Matisse è un cucciolo che cresce velocemente e, come tutti, pretende “i suoi spazi, la sua privacy, la sua libertà”. Ha le idee chiare, non c’è dubbio, e anche agli adulti, proprio come tanti piccoli uomini, non risparmia critiche e frecciatine più o meno inconsapevoli. “Diamine, sono un cane! Non sono un uomo che complica anche le cose più semplici!”. Ecco, ogni tanto, “noi grandi” riscopriamo il piacere di leggere una bella favola perché, in fondo, c’è sempre qualcosa da imparare.