Giulio Gasperini
Sono piccoli libretti, quelli di Ogni uomo è tutti gli uomini Edizioni. Di poche pagine. Ma intensissime e ricche di contenuto. Sono testi ricercati e attentamente curati, testi che ricompaiono in questo modo nelle librerie di ognuno di noi. In qualche caso, ripropongono persino anastaticamente i manoscritti e le edizioni originarie. Proprio perché, per “Ogni uomo è tutti gli uomini Edizioni”, il libro non è soltanto contenuto ma anche contenitore, grafia, pagine e rilegature. Risponde alle domande di ChronicaLibri Silvia Gajani.
Come nasce l’avventura delle Ogni uomo è tutti gli uomini Edizioni?
Nasce nel 2005. Il nome delle Edizioni è appunto riferito da una frase di Jean Paul Sartre di cui in quell’anno cadeva il centenario della nascita. E soprattutto nasce dall’intenzione e dal desiderio di sottolineare certi testi trascurati o dimenticati dalla grande produzione libraria e di proporne di inediti.
Come si costruisce il vostro catalogo? Qual è la vostra linea editoriale?
Il nostro catalogo segue molteplici spunti interessanti perché si parte dal presupposto di considerare la cultura come una pratica di igiene mentale quotidiana e come supporto indispensabile all’esistenza che va naturalmente alimentata da qualche curiosità personale. Gli argomenti sono quindi molto vari: dalla narrativa all’economia, dall’architettura alla poesia…ecc. Tutti trattati necessariamente secondo un’ottica non banale, data la brevità dei testi e le dimensioni dei nostri libretti. Testimonianze di autori molto noti attraverso testi inediti o mai tradotti in italiano: è il caso, per esempio, dei testi di un Pasolini giovanissimo “I giovani e l’attesa”, scritti tra il 1942 e il 43 per una rivista studentesca, oppure –nell’altro caso e sempre per fare un esempio – di due testi di Nicolaus Sombart mai tradotti in italiano, di un’autobiografia di Valéry, ecc., si alternano a scritti di autori poco o affatto conosciuti, di cui stimiamo tuttavia l’opera.
Come può una casa editrice affrontare questo periodo non proprio favorevole per il mercato editoriale? Ma poi, è veramente un periodo poco favorevole?
Nel nostro caso – certamente non in generale – possiamo limitare le spese avvalendoci di collaboratori volontari e di autori che lo sono altrettanto. Eliminando inoltre i costi di distribuzione che effettuiamo direttamente alle librerie. Rimangono le spese di stampa e di spedizione. Ma diciamo che gli “utili” di questa attività sono tutt’altro che materiali.
Quali sono le esigenze di adesso del panorama editoriale italiano? Su cosa puntate per la diffusione e la promozione dei vostri libri in un momento come quello attuale?
Il “panorama editoriale italiano” è estremamente vario e comporta valutazioni su grandi numeri con cui non ci misuriamo neppure. Noi non possiamo considerare il libro come una merce di produzione . L’obiettivo che abbiamo è quello di suscitare curiosità ed interessi. Abbiamo in questo avuto conferme prestigiose tramite recensioni importanti su testate come il domenicale culturale de “Il Sole 24 Ore”, “Il Mattino”, “La stampa”… Contiamo naturalmente soprattutto sulla lungimiranza di parecchie librerie che ci hanno accolto e che continuano a fornirsi delle nostre edizioni.
Quali sono i tre libri Ogni uomo è tutti gli uomini Edizioni che volete consigliare ai lettori di ChronicaLibri?
Li consigliamo tutti a seconda degli interessi di ciascuno (si possono vedere i nostri titoli sul sito: www.ogniuomoedizioni.it). Segnalerò comunque tre titoli recenti che sono: 1 – di Pasolini “I giovani e l’attesa” di cui ho già parlato e che propongono la lettura di un autore notissimo all’alba della sua vita e di ispirazione fortemente e qui forse anche ingenuamente rivolta a propositi di rinnovamento sociale e politico. 2 – Un testo di Savinio ripubblicato e arricchito di recente: “Il sorbetto di Leopardi”, comparso su una rivista del periodo fascista (“Omnibus”), che narra le ultime vicende della vita del grande poeta e che costò all’autore la sospensione dall’attività giornalistica e la chiusura della rivista stessa per le ragioni ben argomentate nel saggio di Massimo Gatta che segue il testo di Savinio. 3 – Di Keynes, noto economista da manuale, “Vi spiego la Borsa”, nella traduzione da noi fatta, come utilissimo ed attualissimo vademecum di interpretazione e lettura delle complesse regole della finanza.