Giulia Siena
PARMA – Sono passati venti anni da quando Francesco Gesualdi, fondatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo, una piccola organizzazione che si batte per i diritti dei lavoratori delle maggiori aziende mondiali, ha realizzato la prima Guida al Consumo Critico. Dopo due decenni intensi – dal punto di vista storico, sociale ed economico – arriva in libreria, pubblicata da Altraeconomia, la Piccola guida al consumo critico. Acquisti responsabili e stili di vita etici 2.0.
Il volume, diviso in diversi capitoli, guida il lettore verso un percorso di consapevolezza che lo porti ad essere consumatore critico e oculato. Il consumo critico, infatti, è il risultato di una serie di scelte fatte con cognizione e conoscenza: del mondo produttivo, della gestione delle risorse e dell’ambiente commerciale. Tutto, però, parte dalla scelta di comprare o non comprare; in una società fortemente consumista, basata quasi totalmente sui rapporti economici e commerciali, la scelta di non comprare è spesso vista con diffidenza. Il non acquisto (a cui negli ultimi anni si sono collegate giornate dedicate, Buy Nothing Day) è una presa di posizione chiara da parte del consumatore che può “boicottare” volutamente un marchio che sfrutta i lavoratori o che sfrutta le risorse; evitare di acquistare prodotti che per essere realizzati impiegano energie inquinanti; alimenti imballati; oggetti e accessori che realmente non servono alla vita quotidiana. Dalla conoscenza alla lista della spesa: cosa realmente ci serve? Cosa possiamo ottimizzare? Sicuramente possiamo risparmiare soldi, fatica e diminuire la plastica bevendo, per esempio, l’acqua del rubinetto piuttosto che continuare a comprare fardelli di minerale; possiamo autoprodurre parte del nostro cibo; possiamo scegliere i GAS, gruppi di acquisto solidale; possiamo comprare nelle botteghe del Commercio Equo e Solidale; possiamo decidere di riciclare mobili e materiali; possiamo incrementare la raccolta differenziata; possiamo decidere di mangiare meno carne e utilizzare solo cibi di stagione: possiamo decidere di cambiare, davvero.
Piccola guida al consumo critico è un’analisi interessante e lucida del nostro modo di spendere e si propone come un ottimo strumento per migliorare il nostro rapporto con le cose così da migliorare il nostro rapporto con il mondo.
“Non vi proponiamo di diventare “asceti di ritorno”, ma i felici protagonisti di un’economia fatta di rispetto per l’uomo e per l’ambiente”.