L’Africa (senza poesia) di Rimbaud

Je suis iciGiulio Gasperini
AOSTA – Arthur Rimbaud è una leggenda della poesia; non soltanto francese ma dell’arte poetica universale. Pur non avendo scritto molto e pubblicato (consapevolmente) ancora meno, la sua portata artistica, la sua innovazione pura, la tellurica potenza della sua “parola” lo hanno fin da subito collocato tra i più splendidi autori che la letteratura mondiale ricordi. Di lui si conoscono persino tutte le sregolatezze giovanili, le passioni adolescenziali, i turbamenti di ragazzo che lo portarono a tessere una relazione ai limiti della follia con Paul Verlaine e a popolare le cronache della Francia di fine Ottocento. Ma c’è un periodo, nella storia del poeta, poco conosciuto e il più delle volte ignorato. Quello, cioè, che va dal 1880 al 1891, l’anno della sua morte: gli anni di vita in Africa, quelli che Sandro Tirini racconta in quest’appassionante saggio, Je suis ici…, appena uscito per Genesi Editrice.
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