Giulio Gasperini
AOSTA – Le lettere del mio nome di Grazia Livi uscì nel 1991, per la casa editrice La Tartaruga. Fu un testo che riscosse un enorme apprezzamento, soprattutto per la particolarità di approccio critico utilizzato dalla giornalista per l’analisi di alcune tra le penne femminili più interessanti del Novecento. A distanza di tanti anni, è stata la stessa Livi a curare personalmente l’edizione di Iacobelli editore, edita nel 2015 a pochi mesi dalla sua morte. Ma ancora oggi la metodologia e lo stile della Livi stupiscono e meravigliano, lasciandoci sbalorditi di fronte alla capacità della giornalista di penetrare non soltanto nella poetica di queste scrittici ma anche nella loro femminilità, nel loro carattere e nella loro personalità. Continua
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