“Breve storia del segnalibro”, in secondo piano ma indispensabile

Giulia Siena
PARMA
“E segnare la pagina aveva, e tuttora ha, lo scopo di non smarrire la traccia del nostro passaggio di lettori all’interno del testo, quale testimonianza di una passione, di una fedeltà, ma anche di un’ossessione”. L’appuntamento con la lettura ci viene ricordato dal segnalibro; ognuno di noi ha il proprio che può essere – a seconda del periodo, del caso o del contesto – un fedelissimo e storico oggetto oppure un biglietto del treno, dell’autobus, uno scontrino, la stessa fascetta del libro o l’etichetta del nostro ultimo acquisto.

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