La sfida della società veloce: gestire il proprio tempo per vivere meglio

Mindset e Time management, un libro di Francesca Bernabei

Giulia Siena
Tempo: la più grande risorsa che abbiamo a disposizione viene spesso data per scontata. Eppure questa risorsa non è inesauribile né, tantomeno, gratuita. Il nostro tempo è una ricchezza inestimabile che non riusciamo a gestire (o non sappiamo farlo). Sembrerà un discorso banale, scontato e privo di senso ma, a conti fatti, in una società in cui tutto viaggia veloce, il tempo rappresenta la linea di demarcazione tra ciò che facciamo e ciò che siamo. Nel “come” impieghiamo il nostro tempo, infatti, c’è la chiave di risposta ai soliti assilli, allo stress, alle scadenze, all’organizzazione delle mansioni e della normale quotidianità. Mindset e Time management. Prendi in mano il tuo tempo, il volume di Francesca Bernabei pubblicato in self publishing, è un libro utilissimo per cominciare un percorso di consapevolezza che ci riporti a noi stessi e alle nostre reali necessità. Con uno stile diretto, semplice e senza orpelli, Francesca Bernabei parla all’ago della nostra bussola interna e gli fornisce la possibilità di ritrovare il giusto orientamento anche nella foresta (ingarbugliatissima) che è la nostra vita. Fermarci e riprendere in mano le redini di questo viaggio è un regalo che possiamo fare a noi stessi; l’autrice – counsuelor ed esperta di comunicazione- nell’intervista che leggerete di seguito, è certa che ciò possa accadere. Curiosi di ripartire da voi?

Non abbiamo tempo o non sappiamo gestirlo? Ti fanno spesso questa domanda? Qual è la risposta.
Chi si fa questa domanda è già a un buon punto di consapevolezza! Molto spesso infatti ci ritroviamo in una vera e propria ruota del criceto. Corriamo, corriamo, ma non ci spostiamo, ripetiamo incessantemente modalità che ci producono forti stress e ansie e ci impediscono di guardare oltre la ruota, oltre la gabbia. Perché ci accade questo, fa parte della storia individuale di ognuno di noi, così come fa parte della stessa storia, scendere dalla ruota e prendersi in mano la propria vita, il proprio tempo. Quindi in sintesi, il tempo è una risorsa incredibile, a nostra disposizione, sta a noi decidere cosa farne.

Mindset e Time management. Prendi in mano il tuo tempo è un volume che vuole accompagnare il lettore e renderlo consapevole della necessità di gestire il tempo. Come nasce questo progetto e perché, fin dalla copertina, dici “un percorso, più che un libro”?
Questo libro nasce da esperienze professionali e personali vissute in prima persona.
A un certo punto, “complice” una grande perdita della mia vita, ho sentito un click interno e ho detto “adesso basta”. Quello che più vorrei arrivasse alle che leggono questo libro o che arrivano a me per una consulenza, è che non abbiamo per forza bisogno di un trauma per sentire quel click. Spesso accade infatti che la spinta propulsiva arrivi da uno strappo forte, e invece noi abbiamo tutti gli strumenti per cambiare ciò che non è funzionale nella nostra vita, ma lo scordiamo. Saliamo su quella ruota del criceto e dimentichiamo il potere che abbiamo di cambiare le cose. In questo senso è un percorso: perché non si cambia con uno strumento in particolare. Chi racconta questo, vende cose ma non è davvero interessato al cambiamento delle persone. La gestione del tempo, così come molti altri aspetti della nostra vita, richiedono percorsi, consapevolezza, presa di coscienza e poi sì anche strumenti da individuare però all’interno di un percorso.

Francesca Bernabei nella foto di Alessio Ferri

Relazioni: questo volume parte da noi stessi per modificare il mindset con cui approcciamo situazioni e legami.
C’è una ricetta perfetta per acquisire serenità ed equilibrio? Dipende cosa hai tu nel frigo! La ricetta è per te, è tua e solo tua. A seconda di ciò che hai nel frigo esiste la tua ricetta. Qualsiasi cosa ci sia nel frigo, può essere usata per creare qualcosa di unico e irripetibile, oppure si può decidere di fare dei pastrocchi per seguire una ricetta che tutti ci dicono essere perfetta.
Fuor di metafora: ognuno di noi è unico e irripetibile. Sarebbe senza dubbio un mondo migliore se tutti ci credessimo, invece perdiamo il nostro tempo e le nostre energie per provare a fare come un altro o un pochino meglio di un altro. Ma noi siamo qui non per fare un pochino meglio quello che gli altri già fanno, ma per fare quello che gli altri non fanno.

La mente può essere allenata e possiamo essere noi stessi i nostri mental coach?
È proprio questo il punto! Allenarci ogni giorno esattamente come alleniamo un’altra parte del nostro corpo. Non possiamo pensare di avere super muscoli, facendo in modo differente le cose per uno o due giorni. Dobbiamo decidere che prendere in mano il nostro tempo è la nostra priorità. Crederci, avere fede, e allenarci. In questo senso possiamo e dobbiamo essere dei coach di noi stessi.
Oggi, in una società avanzata come la nostra, diamo per scontate competenze quali parlare, confrontarsi, comunicare, ma non sempre ciò che vogliamo dire è ciò che viene compreso dall’altro; perché nascono i problemi del “non essere capiti”?
Perché non ascoltiamo. Siamo in un’epoca dove abbiamo ennemila stimoli, informazioni, che arrivano da dovunque e che molto spesso, si depositano nella nostra mente, ci fanno rimuginare continuamente, su ciò che vediamo, leggiamo, sentiamo. Ecco che quando avviene l’incontro con l’altro dobbiamo tirare fuori ciò che è rimasto depositato nella nostra mente, è quasi un atto fisico, dobbiamo “espellere roba” perché siamo troppo pieni. Questo a discapito dell’ascolto dell’altro. Abbiamo bisogno ora più che mai, di silenzi, di pause, di vuoti, dove rimanere da soli e con l’altro e ripartire da un reale desiderio di comprendere l’altrui punto di vista.

La nostra mente, tu sostieni, è uno spazio: cosa possiamo fare per razionalizzarlo e non “soffocare” la mente di pensieri? Oltre alle informazioni, ci sarà poi spazio per le emozioni?
Togliere è la chiave. Ci siamo messi addosso troppi orpelli, dobbiamo trovare il coraggio di togliere. Di vivere con meno in tutti i sensi. Ce lo chiede il momento storico, ce lo chiede la Natura, ce lo chiedono le generazioni future. Togliere invece di aggiungere. La meditazione in questo senso aiuta moltissimo a comprendere il senso di “vuoto” che non è mancanza, ma spazio.

Francesca Bernabei è anche autrice, insieme ad altre due professioniste, di un podcast e di Lavorare e vivere bene è possibile. Il vademecum del Pregevole Podcast, un piccolo ma utilissimo volume. Di cosa si tratta?
È parte di un progetto, condiviso con Barbara Puppa e Cristiana Cattani, che nasce come Podcast (Pregevole Podcast appunto). 90 puntate che trattano il tema della facilitazione, dello smart working e di nuovi metodi di lavoro. Abbiamo voluto tradurre i temi trattati in un vademecum da portarsi sempre dietro, una piccola guida da aprire in ogni occasione anche solo per avere degli spunti di riflessione. E poi volevamo lanciare questo messaggio di speranza: “lavorare e vivere bene è possibile”. Usciamo dall’accettazione di situazioni che non sono funzionali per il nostro benessere, dove sentiamo sfruttamento o non ci sentiamo appagati. C’è sempre una seconda possibilità, per tutti.

Se tu dovessi selezionare e consigliare le tre parole da cui partire – o ripartire – per un sano percorso di gestione del tempo, quali sarebbero?
Tre domande: cosa significa per te avere successo? Cosa è importante per te? Quale senti essere la tua missione?

Di solito siamo abituati, da lettori, a cercare tra le pagine del libro un po’ della vita, della personalità e delle esperienze dell’autore stesso; quanto c’è di Francesca in questa esperienza narrativa?
C’è molto. E se sono riuscita io a prendere in mano questa incredibile risorsa, davvero tutti possono. Ne sono la prova vivente! Se me lo consenti, non spoilero di più perché sto scrivendo un altro libro dove racconto qualcosa di più proprio della mia storia.

I tre libri che consiglieresti di leggere per impiegare bene il tempo? (letture di romanzi, saggi o ciò che preferisci per i quali valga la pena “impiegare tempo”).
In generale consiglio di leggere o rileggere i miti greci e di darsi alla lettura di poesia: abbiamo bisogno di ritrovare il nostro potere dell’immaginazione.
Poi in questo momento ho intorno a me questi 3 libri molto belli:
Wabi-Sabi. La Bellezza della Vita Imperfetta. La via giapponese per essere felici di Selene Calloni Williams
Lezioni di Meraviglia di A. Colamedici e M. Gangitano e Il canto di Calliope di Natalie Haynes.
In questa sezione del mio sito, ne consiglio diversi per accrescere le competenze trasversali

Informazioni su Giulia Siena

Direttore. Per gli amici: il direttore di ChrL. Pugliese del nord, si trasferisce a Roma per seguire i libri e qui rimane occupandosi di organizzazione di eventi e giornalismo declinato in modo culturale e in salsa enogastronomica. Fugge, poi, nella Food Valley dove continua a rincorrere le sue passioni. Per ChrL legge tutto ma, come qualcuno disse: "alle volte soffre un po' di razzismo culturale" perché ama in modo spasmodico il Neorealismo italiano e i libri per ragazzi. Nel 2005 fonda la rubrica di Letteratura di Chronica.it , una "vetrina critica" per la piccola e media editoria. Dopo questa esperienza e il buon successo ottenuto, il 10 novembre 2010 nasce ChronicaLibri, un giornale vero e proprio tutto dedicato ai libri e alle letterature, con occhio particolare all'editoria indipendente. Uno spazio libero da vincoli modaioli, politici e pubblicitari. www.giuliasiena.com
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