Daniela Distefano
CATANIA – “Il giorno dopo decisero di fare un giro per il centro della città. Fino all’ora di pranzo erano liberi, l’appuntamento con Fuente era proprio lì in albergo, quindi decisero di non allontanarsi molto, ma entrambi volevano vedere la famosa Plaza de Mayo, che non era molto distante. Come gli spiegò Littorio, che cercava in qualche modo di fare da Cicerone, pur non ricordandosi più di tanto, quella piazza era stata testimone di molti fatti salienti della storia dell’Argentina: l’ascesa di Peron, le mamme dei Desaparecidos, fino ai recenti disordini causati dalla grave crisi economica scoppiata proprio pochi mesi prima e che aveva portato il paese sull’orlo della bancarotta”.
Partiamo dal plot. Guido Civitani è un postino, o meglio, uno sportellista, che d’un tratto viene investito da un tir di eventi: il trasferimento voluto dalla Direzione generale e un viaggio dall’altra parte del mondo. Il suo “Boss” Patrizia Letizi e la sorella Claudia, in combutta, lo stimolano a cambiare pelle, eppure lui vorrebbe rimanere quel che è, una brava controfigura. Ma il tempo è maligno e lo porta sull’aereo col papà per riportare a casa il cognato scomparso nella bella Buenos Aires. Allegata alla vicenda on the road di Guido, anche la storia di nonno Guido, un nonno speciale. Tra spericolate peripezie, gag degne di un “personaggio della commedia all’italiana” – come è stato appropriatamente definito – il protagonista toglierà la polvere sedimentata nella sua esistenza. Guido e il bandolo della matassa (Bonfirraro) è un libro intelligente. Diverte senza scivolare nel groviglio della comicità spinta, è un racconto equilibrato e mosso allo stesso tempo. Spegne i nostri sensori e ci porta in Argentina per farci invece riflettere sul nostro Belpaese, sulle nostre idiosincrasie, e sui nostri esorcismi vari. Se cercate una lettura di svago, di viaggio ma non turistica, felicemente istrionica, e senza tensioni sottocutanee o palpitazioni letterarie, sarete accontentati.
Autore di questo policromo romanzo è Romolo Giacani, nato a Roma nel 1966. Dopo la laurea in Filosofia si è sempre occupato di Comunicazione e Relazioni Esterne, prima in Telecom Italia, poi in Poste Italiane. Si definisce un “viaggiatore ermeneutico”. www.giacani.wordpress.com è il suo blog personale, dove pubblica regolarmente articoli e brevi racconti. Guido e il bandolo della matassa, storie di un postino (Bonfirraro) è il suo quarto romanzo.