ROMA – Nasce 5PERCHE’ (5XK), una originale rivista dal taglio multilingue e multiculturale per bambini di scuola primaria. 52 pagine coloratissime, di formato quadrotto pratico, è un progetto editoriale che si distingue anche per il taglio “narrativo” che hanno le sue pagine: dalla filastrocca alla leggenda, dalla poesia al proverbio, dal breve racconto alla fiaba. La rivista bimestrale si presta ad un uso ludico e didattico non indifferente. Peculiarità principale è la fiaba (inserto staccabile) in due lingue illustrata non da uno ma da numerosi giovani professionisti che frequentano i corsi della famosa Scuola Internazionale dell’illustrazione di Sarmede (TV).
5PERCHE’ (5XK) è un “piccolo libro” che usa le parole di più lingue e le immagini di più mani, che permette al piccolo lettore di interagire con la multiculturalità delle varie etnie che vivono oggi in Italia e la multicreatività di giovani talenti.
Un progetto destinato soprattutto ai bambini delle scuole, ma utile anche agli insegnanti, ai mediatori culturali, ai bibliotecari.
Gli insegnanti troveranno un sussidio per l’uso didattico della rivista, con idee, giochi, bibliografia, filmografia.
Questo progetto editoriale partecipa al mondo dei ragazzi di oggi in un’Italia multiculturale, sulla traccia dell’educazione alla lettura, obiettivo costante e primario dell’ associazione di promozione sociale Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile, ideatrice del progetto.
Il Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile (GSLG) taglia il traguardo di 35 anni di ininterrotta attività e ha deciso di varare nel 2011 questo progetto che li suggella nel segno della dinamicità e della creatività.
La rivista 5PERCHE’ (5XK) è stata presentata ufficialmente alla IX edizione della Fiera della piccola e media editoria Piùlibripiùliberi di Roma il 6 dicembre 2010, e ha incontrato il plauso del numeroso pubblico intervenuto al convegno del GSLG: “Dove vai principe azzurro? Fiabe di ieri e di oggi”.
Categoria: riviste
Gianna Manzini "Lettera all’Editore"
Marianna Abbate
ROMA – Come nasce un romanzo? Si scrive da solo sulle pagine bianche? Le idee si sviluppano spontaneamente, seguendo il naturale scorrere del tempo, o sono frutto di una complessa, scientifica operazione? Ebbene entrambe le ipotesi hanno un po’ di ragione.
Con la Lettera all’Editore di Gianna Manzini, pubblicata per la prima volta da Sansoni nel 1945, ci troviamo in una posizione privilegiata: possiamo spiare l’autore nel momento più intimo della creazione. Possiamo seguire i suoi ragionamenti, le sue disquisizioni e conoscere le richieste dell’editore stesso. Scopriamo però che a volte la situazione può sfuggire di mano.
A volte i personaggi decidono per se stessi e assumono un vita propria. Come Pinocchio scappano dalla retta via che gli indica Geppetto, e compaiono come sconosciuti o vecchi amici davanti agli occhi dell’autore, chiedendo soltanto di raccontare la loro storia.
Gianna Manzini ci invita con grazia nel suo mondo, ci mostra i suoi segreti e il travaglio della produzione letteraria. Possiamo conoscere i suoi ragionamenti e i mille problemi che sorgono durante la stesura di un romanzo. L’autrice trova un percorso innovativo, ricavandosi un posto nella storia della letteratura italiana grazie alla sua particolare originalità. Gli intellettuali a lei contemporanei, suoi amici dai tempi di Solaria, prevedevano che avrebbe avuto un’importante carriera; tuttavia, seppure i suoi libri ottennero un discreto successo, per il loro lessico complesso, lo stile raffinato della Manzini è rimasto a lungo sconosciuto ai più. Un peccato, dal momento che si tratta di una letteratura estetica e piacevole, così adatta alle fredde serate invernali.