Giulia Siena
PARMA – “Oggi la maestra ha detto che i diritti delle persone sono diventati importanti con la Rivoluzione Francese. Ci ha detto che in Francia prima c’erano il re e i nobili, che erano ricchi e comandavano, ma poi, nel 1789, il popolo si è ribellato e ha fatto la rivoluzione, appunto. E dopo la rivoluzione i francesi hanno smesso di essere sudditi e sono diventati cittadini. “E che differenza c’è?” ha chiesto Pietro. “Il suddito è uno che deve obbedire e basta”, ha risposto la maestra, “il cittadino invece è una persona che pensa, e che sa di avere dei diritti e dei doveri. Sì, ma qui parliamo sempre di diritti, ragazzi. Ma sapreste dirmi anche qualche dovere?”
Leo, ogni giorno, si trova ad affrontare una quotidianità che lo porta alla crescita: ascolta, si confronta, osserva; vive i problemi, piccoli o grandi; riceve stimoli dalla famiglia, dalla scuola e dalla televisione. Leo è ancora alle elementari, ma capisce subito in che direzione sta andando il mondo, molte volte nella direzione sbagliata perché va contro i bambini e contro il loro diritto di essere tali.
Antonio Ferrara, narratore e illustratore talentuoso e attento, crea questo personaggio, Leo e ci porta in Diritti al cuore. Il libro, pubblicato dalla casa editrice Interlinea Le Rane e presentato in occasione della Giornata dei Diritti dell’Infanzia, rilegge la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e lo fa con parole semplici e attraverso le giornate di Leo.
“Il bambino è ogni persona che ha meno di 18 anni” e da questa certezza l’autore parte per un viaggio nella vita di un bambino qualsiasi: i pidocchi, il gioco nel tempo libero, il bullismo, lo studio, la privacy, la scuola, le cure mediche, le minoranze, l’accoglienza, i maltrattamenti, il lavoro minorile e la disabilità. Il diritto a essere bambini; a essere protetti, alla libertà.
Diritti al cuore. Un libro utile, intenso nella sua semplicità e necessario.
Dagli 8 anni, per tutti.