Giulia Siena
CAGLIARI – Scoprire nuovi luoghi e bei libri; lasciarsi catturare dalla bellezza, rapire dalle parole: il Festival Internazionale della Letteratura di Viaggio arriva alla sua seconda edizione. Comincerà venerdì 1 settembre, infatti, la manifestazione itinerante che si svolgerà in diverse location nell’arco di cinque giornate per approdare a Cagliari il 10 settembre. Due week-end all’insegna della cultura, della letteratura che è viaggio e quindi incontro, confronto e condivisione; dal sud della Sardegna un ponte tra culture differenti, costruito attraverso l’impegno degli imprenditori e delle istituzioni locali e dalle parole di importanti autori del panorama editoriale italiano. Ma abbiamo chiesto a Patrizio Zurru (nella foto in basso), tra gli organizzatori del Festival Internazionale della Letteratura di Viaggio, di raccontarci l’evento che sta per cominciare.
Il festival internazionale della letteratura di viaggio arriva alla sua seconda edizione e punta a diventare un appuntamento fisso nel panorama nazionale delle manifestazioni culturali. Come è strutturato?
Abbiamo deciso di proporre un’offerta culturale che comprendesse le varie discipline artistiche, e che in ogni località oltre alla letteratura di viaggio, alla saggistica, presentasse una panoramica dei migliori autori emergenti nazionali e stranieri.
Grazia Deledda nei suoi scritti giovanili faceva emergere una certa “sofferenza” per l’isolamento geografico della Sardegna; ancora oggi, purtroppo, ci sono zone d’Italia tagliate fuori dagli scambi culturali. Un festival serve anche ad aumentare il dialogo e ad accorciare le distanze?
Il Festival inteso come lo pensiamo noi sicuramente, perché permette a tanti scrittori di conoscere zone solitamente trascurate dagli eventi letterari importanti. Come dice il direttore artistico del Festival, poi, Riccardo Mostallino Murgia, “Si tratta di far crescere una terra non in termini di Pil materiale, ma di benessere spirituale”. Se poi, come spesso accade, gli ospiti raccontano la loro esperienza a colleghi, amici e persone che non hanno visitato questi luoghi c’è una spinta alla scoperta, e una conseguente ricaduta anche economica.
Letteratura e viaggio: binomio vincente?
Sicuramente funziona, la narrazione di viaggio ha sempre affascinato, basti pensare a opere come i classici della letteratura greca e latina, altro non erano che racconti di viaggio (Omero, Virgilio due per tutti), nelle varie forme utilizzate. Niente di nuovo quindi ma tutto nuovo nella proposta.
Il festival, itinerante, toccherà quest’anno cinque località concludendosi nella città di Cagliari. Quale è il valore aggiunto di un appuntamento letterario che coinvolge diversi territori?
Abbiamo notato grande entusiasmo da parte delle comunità, grande disponibilità a collaborare con l’organizzazione, e una forte partecipazione agli incontri.
L’anno scorso diverse persone hanno seguito gli incontri in tutte le tappe del Festival, diventando quasi parte dello staff, con suggerimenti, sollecitazioni, complimenti. Tutto veramente molto bello.
Qui i libri verranno raccontati da chi i libri li scrive, li pubblica e li vende. Chi saranno i protagonisti della seconda edizione del Festival internazionale della letteratura di viaggio?
Saranno certamente gli autori che riceveranno i premi, il Globo verrà assegnato a Brian Turner per la narrativa, a Alberto Negri per il giornalismo e a Igort per la Graphic novel (novità di questa edizione).
Ma da quest’anno anche e soprattutto i presentatori. I librai Emiliano Longobardi della Libreria Azuni di Sassari, Alice Pisu e Antonello Saiz della Diari di bordo di Parma e Nicolò Gaudino de L’Orsa minore di Pisa. Professionisti del libro, persone che mettono la loro passione quotidiana nella proposta al cliente a disposizione di un pubblico più vasto.
Naturalmente, tutti gli ospiti hanno pari importanza, vi invito a a visionare il programma e a seguire tutti gli aggiornamenti sui social (Fb @festivalletteraturadiviaggio – Twitter https://twitter.com/letteratviaggio – Instagram https://www.instagram.com/internazionalefestival/)
Cinque giorni in due week-end: quali sono i motivi per i quali non mancare?
La cultura del viaggio e la cultura in viaggio.
Uno sguardo attento e non frettoloso, finalmente.
Dedicarsi qualche giornata prima della ripresa del grande stress lavorativo e dedicarla alla scoperta di autori e luoghi che solitamente sono fuori dalle nostre mete.
Volersi bene, in effetti.