Giulio Gasperini
AOSTA – L’acqua è un bene preziosissimo. Ogni sua goccia è più importante, più essenziale alla vita, di qualsiasi altra umana presunzione. E non è mai troppo tardi per capire l’importanza del suo spreco. D’acqua a là, realizzato da Dario Villa e Laura Trovalusci, con le illustrazioni di Emiliano Ponzi, e edito da Gribaudo, più che un libro è una presa di consapevolezza, attraverso un trucco artistico: assieme al libro si trova un piccolo pennarello azzurro e chiunque – non importa se grande o piccolo – è chiamato a colorare le tavole del libro in successione, che rappresentano diversi usi e consumi dell’acqua. Se il pennarello si scarica prima della fine è evidente che l’acqua non basti per tutto, e che bisognerebbe ripensare alle umane “abitudini”.
Geniale nella sua semplicità, “D’acquà a là” è strumento estremamente potente. Con una grafica lineare ma accattivante, diventa un libro interattivo senza connessione né internet, ma ugualmente ficcante nelle sue finalità di riflessione e domande. Presenta tante situazioni che, spesso, quotidianamente chiunque si trova a dover gestire. E su queste fa porre delle domande piuttosto semplici ma mordenti: dove sbagliamo? Quanto sprechiamo? È utile, o finanche indispensabile, tutto quello che facciamo?
Le risposte, inequivocabilmente, portano il lettore, anche piccolo, a meditare seriamente sulla situazione, confrontandola anche coi dati che sono riportati nelle ultime pagine del volume, e che proiettano la situazione in una realtà mondiale piuttosto allarmante e non più trascurabile.
Le soluzioni, forse, sono particolarmente strutturali e rivoluzionarie, ma sicuramente ciascuno, nel suo piccolo egoismo e nella sua modesta dimensione personale, può contribuire a qualche passo in avanti; che, se non risolutivo, sicuramente sarebbe auspicabile nella sua essenzialità e importanza.
Dove finisce tutta l’acqua della Terra.
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