Furgul, il cane che corre nel vento


Silvia Notarangelo

ROMA – Furgul non è un cane come tutti gli altri. Il suo nome significa “coraggio” e in lui è certamente una qualità che non manca. “Doglands”, il nuovo romanzo di Tim Willocks (Edizioni Sonda), è la sua storia, la storia di un viaggio straordinario verso una meta sconosciuta eppure intimamente sentita e desiderata.
Lo scrittore inglese si cala nelle vesti del protagonista, raccontando gli aspetti positivi ma anche le tante, troppe crudeltà a cui i cani sono spesso sottoposti. Furgul guarda gli uomini dalla sua particolare prospettiva, osserva i loro comportamenti, si interroga sulle loro azioni: talvolta li reputa strani, talvolta affettuosi, altre ancora non sa spiegarsi il perché di tanto odio. “I grandi sfruttano tutti gli animali (…) prendono e usano tutto ciò che vogliono e, quando si consuma o si annoiano a usarlo, si limitano a buttarlo via”. Una lezione che suona come un pugno nello stomaco soprattutto detta da un cucciolo.
Furgul nasce tra le mura di Dedbone’s Hole, la prigione dove sono rinchiusi e allevati i greyhound da corsa. Il suo destino pare, dunque, inesorabilmente segnato. All’improvviso, però, un segreto sconvolge la sua vita. Tutto cambia, deve fuggire da Dedbone’s Hole. La separazione da Keeva, la madre campionessa soprannominata “Folata di Zaffiro” , è dolorosa ma inevitabile. Il mondo che lo attende fuori non sarà tutto rose e fiori. Le prove da affrontare saranno tante ma lui saprà sempre dimostrarsi all’altezza. Nel tempo, complici incontri ed esperienze non proprio positive, la sua personalità si plasma, fino a raggiungere una maturità ed una consapevolezza spesso difficili da comprendere anche per i suoi simili. Furgul non vuole “appartenere a nessuno”, è un cane selvatico e gli piace esserlo. È inquieto e scalpitante, desideroso della sua libertà, non capisce cosa significhi “essere addomesticati” e non ha nessuna intenzione di farlo. Soprattutto, non intende piegarsi ai desideri spesso subdoli degli uomini. Potrebbe scegliere la strada più facile e diventare un cane da compagnia, uno di quelli che ubbidiscono senza fare troppo domande, rinunciando di fatto alla propria natura. Invece no. Furgul va avanti e continua a scappare per inseguire il suo sogno: trovare le misteriose Doglands e liberare Keeva.
Al termine di una lunga ed entusiasmante avventura, si troverà di fronte al suo passato per giocare, finalmente, la partita più importante. Una partita in cui non basteranno la forza ed il coraggio, ma bisognerà giocare d’astuzia, ricordando sempre che “un cane libero non muore mai, ma continua a correre nel vento”.

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