Torna Paolo Zardi e lo fa in gran stile: cinque racconti in cui si innesta la vita

NEO: “La meccanica dei corpi” si presenta a Più Libri 2023

Giulia Siena – La scienza ci ha portato a conoscere il funzionamento di ogni cosa. O quasi. Attraverso la medicina, l’anatomia, sappiamo del funzionamento degli organi, le pulsazioni e ciò che spinge un corpo a vivere. Ma dietro ogni corpo c’è un mistero. La meccanica dei corpi condivide “la stessa fisica delle galassie, le stesse formule incomprensibili” perché i corpi sono fatti di materia, ma non vi è spiegazione per ciò che avviene: cosa attraggono, come reagiscono, come pulsano e come cominciano a morire. Potremmo avere la pretesa di essere consapevoli di tutto, eppure dei corpi non conosciamo la reazione alla vita.
La meccanica dei corpi, il nuovo libro di Paolo Zardi pubblicato recentemente da NEO Edizioni e presentato a Più Libri Più Liberi in programma da domani fino al 10 dicembre, raccoglie cinque storie che raccontano altrettante vite innestate in nervi e muscoli, ossa e carne. Cinque storie di scelte, attese e decisioni; storie di legami e lacerazioni, incontri e perdite, respiro e apnea, foga e stasi.

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Demetrio Paolin nella sesta quartina Tetra-

“Il bisogno e la necessità”, la storia di Antonio

Giulia Siena – Il mondo di Antonio va in frantumi. All’improvviso. Luisa che gli dice: “Me ne vado, tu metti a posto le cose e poi vedremo”. La scelta della loro casa a Torino, il mutuo, gli anni del matrimonio, la quotidianità, Arturo e Beatrice nella loro stanza, mangiare alla stessa tavola… tutto è da archiviare, non esiste più. Ma Antonio può spiegare; è stata una dimenticanza, un piccolo buco nero in una vita normalissima fatta di alti e bassi, lavoro, impegni sindacali e ragazzi da scarrozzare per la città. Certo, Antonio non è mai stato felice, anzi. La sua è sempre stata una normale infelicità segnata dall’assenza del padre, dalla presenza del nonno, dalla ricerca – per necessità – del lavoro e della propria strada.

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Arkadia: Corpo a corpo è il nuovo romanzo di Elena Mearini

Gelosia, amore e dolore. Tutto sul ring.

“Non è mai il momento giusto, il tempo è tutto un errore. Qualsiasi cosa tu faccia, in qualche modo e per qualche ragione, sbagli. […] A stento mi reggo in piedi, i suoi occhi mi si scagliano addosso, colpiscono forte e duro, un’alternanza di pugni e pietre. Mi ha guardato per una frazione di secondo, con il terrore di chi per la prima volta vede un uomo o il suo esatto contrario. Non so dire chi tra noi fosse più distante dall’umano. Forse è proprio questo che accade, quando sei a un passo dal morire, oppure a un passo dall’uccidere”.

Elena Mearini torna al romanzo e lo fa con Corpo a corpo (Arkadia), una storia che si sviluppa nell’arco di diciotto ore e che intreccia le brevi vite di due sorelle, Ada e Marta, a quella di Stefano Santi. Stefano è l’insegnante di Marta; è passato a trovarla quando il dolore per la morte di Ada tiene Marta distante da scuola. E’ a letto da giorni, mentre attorno l’assenza della figlia perfetta, adorata, bellissima, divora quel che resta della famiglia. L’unica presenza costante per Marta, in quel vuoto che ha lasciato Ada volando dalla finestra, è il quaderno dalla copertina azzurra nel quale raccoglie le Polaroid scattate dal padre negli anni, nel quale riversa pensieri e segreti.

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NEO: credere nel romanzo, rifugio degli esordienti

Arriva in libreria IO e GIO di Francesco Prosdocimi

“Carico l’ultima valigia nel bagagliaio della Yaris. Non ci sta più niente qui dentro. Papà lo diceva sempre che era troppo piccolo. Mi viene da piangere, ma non posso”.
Comincia così, con le lacrime agli occhi, IO e GIO, il romanzo dell’esordiente Francesco Prosdocimi arrivato in libreria da pochissimi giorni. E quando parliamo di esordienti (pubblicati) non possiamo che parlare di libri pubblicati da NEO Edizioni, una delle poche case editrici italiane che scommette ancora su questa particolare specie in via di estinzione e che spesso provoca reazioni di alta diffidenza.

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Vincent Van Gogh negli occhi di Gauguin

Via del Vento: nuova edizione ampliata per i ricordi del pittore simbolista francese

Giulia Siena – Più di due mesi a dipingere in maniera forsennata, impulsiva, viscerale. Due mesi condividendo due piccole stanze, i colori, il cibo, le donne e i soldi. Poi la rottura, lacerante, dolorosa, ma necessaria. Dal 20 ottobre 1888 al 23 dicembre dello stesso anno, Vincent Van Gogh e Paul Gauguin vissero insieme nella “casa gialla” di Place Lamartine ad Arles, in una sorta di esperimento artistico folle, per quanto geniale.

Tutto questo lo scopriamo leggendo A proposito di Vicent van Gogh, il nuovo volume di Via del Vento Edizioni – in una pubblicazione, tradotta e curata da Susanna Mati, rivista e ampliata – che raccoglie tre scritti del pittore Paul Gauguin (1848-1903) pubblicati su diverse riviste. a partire dal 1894 su Essais d’art libre.

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Anteprima: abbiamo letto per voi L’odio migliore di Michele Orti Manara

Dal 4 marzo arriva in libreria la nuova quartina TETRA-

Giulia Siena – Il sorriso di Sabatini è una tortura. Sabatini sorride sempre, sorride a tutti. E quel sorriso sembra che nasconda qualcosa, che celi il marcio. Perché il marcio c’è. Di questo è convinto Zauli, l’impiegato d’azienda protagonista de L’odio migliore, uno dei quattro nuovissimi racconti in libreria da sabato 4 marzo 2023 per TETRA Edizioni.
La storia, firmata da Michele Orti Manara, ci porta nella quotidianità di Zauli: un dipendente diligente, navigato, ma non avvezzo al lavoro di squadra; copre con abilità le mancanze del suo superiore, ma non lo fa per cameratismo, per pura routine.

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NEO: Ombra mai più, il posto della follia è al fresco di un platano

Stefano Redaelli continua il racconto e approda al Premio Strega

Giulia Siena
Ombra mai più continua quel racconto sulla follia del mondo che Stefano Redaelli aveva cominciato con Beati gli inquieti. Sempre pubblicato da NEO Edizioni, il nuovo romanzo esce dalle stanze della Casa delle Farfalle per tornare in quelle conosciute e sporche di fuliggine della dimora paterna. Ci torna dopo tre anni e quello che trova è una quotidianità che ha perso brillantezza, genitori che hanno perso vitalità, serenità, sorriso: il padre si è inclinato da un lato, la madre, invece “è diventata un bonsai”. “I suoi baci sempre più piccoli, le sue carezze sempre più piccole, gli slanci – di tristezza, di gioia – sempre più piccoli, i movimenti, i gesti, radicalmente ridotti”.

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Tetra: “Sotto la città” è il settimo titolo

Daniele Petruccioli ci porta nelle viscere della città, lì dove muoiono i sogni

Giulia Siena – Roma è ancora assopita quando il protagonista di Sotto la città sorseggia il suo primo caffè alla finestra. La bocca è amara. Il peso sullo stomaco rimane. C’è anche forte la preoccupazione per le tante spese che deve affrontare anche questo mese, come ogni mese. E mentre la luce del giorno poco a poco si leva, l’uomo lava via dalla faccia i segni della notte quasi insonne. Si guarda attraverso i disegni del figlio, prende consapevolezza che non sia “né carne né pesce”, che non abbia i tratti definiti, che si trovi in un’età – oltre i quaranta – durante la quale non ci si può più definire “ragazzo”, ma non si è ancora abbastanza uomo. Non conta però solo l’età, il colore dei capelli, il modo di vestire. Contano anche le aspirazioni, i sogni, i progetti che sembrano essere finiti altrove, calpestati da quelle scarpe che all’improvviso si scoprono rotte, lasciati ad ammuffire in quello zaino a brandelli lasciato all’ingresso di casa, nascosti nei cassetti vicino alle dimenticate bollette da pagare.

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Il ramo e la foglia edizioni presenta “Le rovinose”, un romanzo tra storia personale e cambiamento sociale

L’amore non ha regole, ma qualche rimpianto

Giulia Siena – Può un’amicizia perdere, nel tempo, tutta quella carica empatica, affettiva e di condivisione necessaria per la quale era nata? Le amicizie mutano per poi restare o perdersi. Quella tra Silvana e Clara non era stata un’amicizia semplice e neppure il solo sentimento di recirpoco affetto; era rimasto sempre qualcosa di forte, di non detto, di ossessivo. Il senso di protezione che aveva colpito Silvana nei confronti di Clara era inaspettato, ma chiaro e dolcissimo. Silvana aveva visto in quella ragazza ribelle e un po’ sboccata tutto ciò che l’affascinava: aveva sentito affiorare, osservando le mani delicate e pazienti di Clara, l’esigenza di quelle carezze che non aveva mai cercato ma che effettivamente mancavano alla sua vita semplice e statica.

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La mano del diavolo, l’approdo di Fabrizio Zollo al racconto

Fortezza Edizioni: venticinque componimenti

Giulia Siena
Venticinque racconti nei quali risuona forte la voce della mancanza. A Matsen, che nel 1938 indirizza diverse lettere a Erik, manca la gioia, sopita in una pena “così acuta da poterne condividere il bruciore”. A Heinrich manca la determinazione per sollevarsi da quella poltrona e riprendere in mano la propria arte. A Varick manca un tassello, un piccolo pezzo di carta per ricostruire quella lettera i cui brandelli giacciono inermi sul selciato di ritorno da scuola; in quelle poche righe, una storia di un grande e rinnovato vuoto. A Norvik, il nano di Lubecca, manca l’amore: dal momento il cui viene colpito dalla visione eterea di Flora, il silenzio che lascia quel sentimento non corrisposto si fa lacerante; nulla è più come prima, nulla tornerà ad avere la stessa importanza di prima. Ora è evidente che qualcosa manca, qualcosa che in passato Norvik non poteva comprendere.

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