Anno UNO, torna il Premio Nazionale di narrativa e poesia di NEO Edizioni

Novità 2025: oltre alla narrativa, una nuova sezione dedicata alla poesia

Nel 2024 hanno fatto incetta di storie. Non storie qualsiasi, però, ma storie perturbanti e dense di vita, inquietudine e cambiamenti. Proprio quello che cercavano. A spuntarla, tra le tante opere letterarie giunte per Anno Zero, è stato Spettri Diavoli Cristi Noi di Riccardo Ielmini. Era un anno fa. E mentre, oggi, il romanzo di Ielmini viaggia spedito nel mondo editoriale, NEO Edizioni è di nuovo alla ricerca di un’opera che possa sbaragliare l’abitudine, creare stupore e diventare una lettura “alla NEO”; non una sola però: l’edizione 2025 del Premio Nazionale di narrativa e poesia, Anno Uno, si apre anche alla poesia. Abbiamo cercato di capirne di più intervistando gli editori, Angelo Biasella e Francesco Coscioni.

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Spettri Diavoli Cristi Noi di Riccardo Ielmini: pronto a sconvolgervi. In libreria dal 12 febbraio

Arriva il romanzo vincitore di Anno Zero, la prima edizione del Premio Nazionale di Narrativa NEO Edizioni

505 candidati. 505 manoscritti che contengono storie, fatiche, speranze, supposizioni. 505 fiammelle che tentano di non spegnersi e arrivare accese fino a noi. Tra le 505 storie giunte per Anno Zero, la prima edizione del Premio Nazionale di Narrativa di NEO Edizioni, c’è quella di Riccardo Ielmini. La sua non è una storia qualunque, non è un romanzo incasellabile, non è una narrazione scontata: Spettri Diavoli Cristi Noi, in libreria da un paio di giorni, vibra per la sua originalità e non poteva che diventare una storia del catalogo della casa editrice abruzzese.

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A molti giorni da ieri, torna la poesia di Elena Mearini

Nuove costellazioni poetiche nella raccolta targata Marco Saya editore

“Non siamo fatti / per le forme facili / – ti annoia il cerchio pieno / mi stanca il triangolo esatto –
ci confonde / la geometria elementare / che non lascia / dubbio all’occhio/ noi dobbiamo / torcere la linea / sfinire il margine / impegnarci a morire / nella complicanza delle rovine”.

Elena Mearini torna alla poesia e lo fa con A molti giorni da ieri (Marco Saya editore, pagg 74, euro 12), antologia che raccoglie voci e silenzi, parole e urla che sono il passato, il presente e il futuro.
Dopo il romanzo Corpo a corpo (Arkadia, 2023) e la raccolta poetica Aritmia (Marco Saya, 2022), Mearini gioca ancora con la parola e la usa come unità di misura per intervallare il passato, soppesare il presente, calibrare il futuro. “La parola non è altro / che rumoroso catenaccio”, eppure fondamentale per ricordare i passi, ripercorrere strade, riavvicinare distanze.

Il verso poetico – in queste pagine – si fa monito e chiavistello per tenere fuori il rimorso. Tuttavia l’afflizione torna: quel passato nel quale “avevamo pochi anni / e nelle nuvole / la certezza dei draghi” diventa gocce distillate in un bicchiere, cenere in un buio da smorzare.

A molti giorni da ieri è un viaggio, quindi, che parte dall’infanzia e attraversa i tempi e i luoghi, rivolgendosi a un “tu” ideale e accogliente. Le parole giungono e si fermano per un momento a disegnare una possibile risposta, ma questa scrittura è un errare continuo (“le strade screpola nostalgia”), errore e ricerca, ritorno e nuovi passi. La voce è una sosta, tappa per quel lungo e fascinoso percorso che diventa poesia.

Elena Mearini, poeta e fondatrice della Piccola Accademia di Poesia, da diversi anni insegna scrittura creativa e si è dedicata a percorsi di scrittura autobiografica nelle carceri e in istituti di riabilitazione psichiatrica. Ha pubblicato quattro raccolte di poesie per Liberaria editore e Marco Saya editore e otto romanzi: 360 gradi di Rabbia (Excelsior 1881 editore), Undicesimo comandamento (Perdisa Pop editore) vincitore premio Gaia Mancini e Premio Università di Camerino), A testa in giù (Morellini Editore), Bianca da morire (Cairo editore), È stato breve il nostro lungo viaggio (Cairo editore) finalista premio Scerbanenco, Felice all’infinito (Perrone editore), I passi di mia madre (Morellini editore), Corpo a corpo (Arkadia editore) candidato al Premio Strega 2023, menzione al Premio Giallo Garda 2023.

Viene dal basso
la tua voce
sa di radice e terra
dice la veglia composta
della pietra madre
l’attesa solenne
del masso padre
– la tua sillaba
è grano di sabbia –
quando racconti
si erigono castelli.

Torna Paolo Zardi e lo fa in gran stile: cinque racconti in cui si innesta la vita

NEO: “La meccanica dei corpi” si presenta a Più Libri 2023

Giulia Siena – La scienza ci ha portato a conoscere il funzionamento di ogni cosa. O quasi. Attraverso la medicina, l’anatomia, sappiamo del funzionamento degli organi, le pulsazioni e ciò che spinge un corpo a vivere. Ma dietro ogni corpo c’è un mistero. La meccanica dei corpi condivide “la stessa fisica delle galassie, le stesse formule incomprensibili” perché i corpi sono fatti di materia, ma non vi è spiegazione per ciò che avviene: cosa attraggono, come reagiscono, come pulsano e come cominciano a morire. Potremmo avere la pretesa di essere consapevoli di tutto, eppure dei corpi non conosciamo la reazione alla vita.
La meccanica dei corpi, il nuovo libro di Paolo Zardi pubblicato recentemente da NEO Edizioni e presentato a Più Libri Più Liberi in programma da domani fino al 10 dicembre, raccoglie cinque storie che raccontano altrettante vite innestate in nervi e muscoli, ossa e carne. Cinque storie di scelte, attese e decisioni; storie di legami e lacerazioni, incontri e perdite, respiro e apnea, foga e stasi.

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Demetrio Paolin nella sesta quartina Tetra-

“Il bisogno e la necessità”, la storia di Antonio

Giulia Siena – Il mondo di Antonio va in frantumi. All’improvviso. Luisa che gli dice: “Me ne vado, tu metti a posto le cose e poi vedremo”. La scelta della loro casa a Torino, il mutuo, gli anni del matrimonio, la quotidianità, Arturo e Beatrice nella loro stanza, mangiare alla stessa tavola… tutto è da archiviare, non esiste più. Ma Antonio può spiegare; è stata una dimenticanza, un piccolo buco nero in una vita normalissima fatta di alti e bassi, lavoro, impegni sindacali e ragazzi da scarrozzare per la città. Certo, Antonio non è mai stato felice, anzi. La sua è sempre stata una normale infelicità segnata dall’assenza del padre, dalla presenza del nonno, dalla ricerca – per necessità – del lavoro e della propria strada.

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Arkadia: Corpo a corpo è il nuovo romanzo di Elena Mearini

Gelosia, amore e dolore. Tutto sul ring.

“Non è mai il momento giusto, il tempo è tutto un errore. Qualsiasi cosa tu faccia, in qualche modo e per qualche ragione, sbagli. […] A stento mi reggo in piedi, i suoi occhi mi si scagliano addosso, colpiscono forte e duro, un’alternanza di pugni e pietre. Mi ha guardato per una frazione di secondo, con il terrore di chi per la prima volta vede un uomo o il suo esatto contrario. Non so dire chi tra noi fosse più distante dall’umano. Forse è proprio questo che accade, quando sei a un passo dal morire, oppure a un passo dall’uccidere”.

Elena Mearini torna al romanzo e lo fa con Corpo a corpo (Arkadia), una storia che si sviluppa nell’arco di diciotto ore e che intreccia le brevi vite di due sorelle, Ada e Marta, a quella di Stefano Santi. Stefano è l’insegnante di Marta; è passato a trovarla quando il dolore per la morte di Ada tiene Marta distante da scuola. E’ a letto da giorni, mentre attorno l’assenza della figlia perfetta, adorata, bellissima, divora quel che resta della famiglia. L’unica presenza costante per Marta, in quel vuoto che ha lasciato Ada volando dalla finestra, è il quaderno dalla copertina azzurra nel quale raccoglie le Polaroid scattate dal padre negli anni, nel quale riversa pensieri e segreti.

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NEO: credere nel romanzo, rifugio degli esordienti

Arriva in libreria IO e GIO di Francesco Prosdocimi

“Carico l’ultima valigia nel bagagliaio della Yaris. Non ci sta più niente qui dentro. Papà lo diceva sempre che era troppo piccolo. Mi viene da piangere, ma non posso”.
Comincia così, con le lacrime agli occhi, IO e GIO, il romanzo dell’esordiente Francesco Prosdocimi arrivato in libreria da pochissimi giorni. E quando parliamo di esordienti (pubblicati) non possiamo che parlare di libri pubblicati da NEO Edizioni, una delle poche case editrici italiane che scommette ancora su questa particolare specie in via di estinzione e che spesso provoca reazioni di alta diffidenza.

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Vincent Van Gogh negli occhi di Gauguin

Via del Vento: nuova edizione ampliata per i ricordi del pittore simbolista francese

Giulia Siena – Più di due mesi a dipingere in maniera forsennata, impulsiva, viscerale. Due mesi condividendo due piccole stanze, i colori, il cibo, le donne e i soldi. Poi la rottura, lacerante, dolorosa, ma necessaria. Dal 20 ottobre 1888 al 23 dicembre dello stesso anno, Vincent Van Gogh e Paul Gauguin vissero insieme nella “casa gialla” di Place Lamartine ad Arles, in una sorta di esperimento artistico folle, per quanto geniale.

Tutto questo lo scopriamo leggendo A proposito di Vicent van Gogh, il nuovo volume di Via del Vento Edizioni – in una pubblicazione, tradotta e curata da Susanna Mati, rivista e ampliata – che raccoglie tre scritti del pittore Paul Gauguin (1848-1903) pubblicati su diverse riviste. a partire dal 1894 su Essais d’art libre.

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Anteprima: abbiamo letto per voi L’odio migliore di Michele Orti Manara

Dal 4 marzo arriva in libreria la nuova quartina TETRA-

Giulia Siena – Il sorriso di Sabatini è una tortura. Sabatini sorride sempre, sorride a tutti. E quel sorriso sembra che nasconda qualcosa, che celi il marcio. Perché il marcio c’è. Di questo è convinto Zauli, l’impiegato d’azienda protagonista de L’odio migliore, uno dei quattro nuovissimi racconti in libreria da sabato 4 marzo 2023 per TETRA Edizioni.
La storia, firmata da Michele Orti Manara, ci porta nella quotidianità di Zauli: un dipendente diligente, navigato, ma non avvezzo al lavoro di squadra; copre con abilità le mancanze del suo superiore, ma non lo fa per cameratismo, per pura routine.

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NEO: Ombra mai più, il posto della follia è al fresco di un platano

Stefano Redaelli continua il racconto e approda al Premio Strega

Giulia Siena
Ombra mai più continua quel racconto sulla follia del mondo che Stefano Redaelli aveva cominciato con Beati gli inquieti. Sempre pubblicato da NEO Edizioni, il nuovo romanzo esce dalle stanze della Casa delle Farfalle per tornare in quelle conosciute e sporche di fuliggine della dimora paterna. Ci torna dopo tre anni e quello che trova è una quotidianità che ha perso brillantezza, genitori che hanno perso vitalità, serenità, sorriso: il padre si è inclinato da un lato, la madre, invece “è diventata un bonsai”. “I suoi baci sempre più piccoli, le sue carezze sempre più piccole, gli slanci – di tristezza, di gioia – sempre più piccoli, i movimenti, i gesti, radicalmente ridotti”.

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