Nasce Improvvisazioni, la poesia aperta

Intervista a Elena Mearini, direttrice della nuova collana Morellini Editore

Giulia Siena S’ì fosse whisky è il primo titolo di Improvvisazioni, la collana diretta da Elena Mearini in collaborazione con Marco Saya e pubblicata da Morellini Editore. Tanti buoni propositi, quindi, per una nuova e innovativa collana di pop-poesia che fonde l’originalità della parola con le suggestioni del mondo contemporaneo. S’ì fosse whisky , in libreria dal 16 settembre, è la “selezione ragionata di scritti tratti dai quaderni di appunti” di Piji, cantautore romano che in queste pagine si diverte a mescolare parole rauche, ruvide e vere modulandole sempre in maniera diversa. Qui la poesia è la parola che sgorga di getto, materiale e strumento di quotidiana riflessione; S’ì fosse whisky è un quaderno di scritture immediate, parole senza “regolamento” ma che celano, velatamente, l’obiettivo di dare una forma – anche solo minuta ed essenziale – ai viaggi, agli incontri, ai soggiorni, alle fermate e all’esperienze.

“Dentro, / come un rifugio. / Come al riparo dalla pioggia, / come dal tempo, che non passa, / perché la storia si è fermata in questa stanza. / Dentro, come da non voler più uscire. / Che fuori è un altro mondo, / che fuori è quasi giorno, / che la stanza ci inghiotte. / E i corpi, voglio dire, / le mani, le pance, i capelli”.

Per conoscere Improvvisazioni e le prossime uscite, ho rivolto qualche domanda a Elena Mearini (nella foto in basso).

Elena Mearini: dalla scrittura alla direzione di una collana; come nasce il progetto Improvvisazioni?
E’ un progetto che nasce dalla volontà di divulgare una poesia “ aperta”, che riesca a raggiungere chiunque, una poesia vicina alla gente, capace di improvvisare variazioni attorno ai temi del nostro quotidiano. Marco Saya dirige insieme a me la sezione che riguarda la poesia, mentre Angelo De Stefano cura la sezione dei saggi Filopoetici, testi di divulgazione scientifica attraversati dalla parola poetica. L’intento della proposta è, nell’insieme, quello di porre in costante dialogo pensiero e poesia.

La prima uscita, “S’ì fosse whisky” di Piji raccoglie canzoni senza musica, ovvero poesie scritte di getto, limate ma non troppo ,“parole alcoliche e quasi sempre notturne”. Come mai questa scelta?
Le parole di Piji girano sempre attorno a quel “ qualcosa che sfugge”, rasentano l’indicibile con la consapevolezza di non avere mai la parola così giusta, così esatta. Rendono il disequilibrio ( stato che viviamo con sempre più frequenza) una condizione di scoperta, stupore, incontro e schianto con la bellezza.

Quanti sono i volumi “in cantiere”?
La prossima uscita sarà il saggio intitolato Il tempo della luce dell’astrofisico Massimo Della Valle, per la sezione dei Piccoli saggi Filopoetici curata da Angelo De Stefano. Avremo poi, in primavera, due raccolte di poesie, una di Mimmo Stolfi e l’altra di Simone Sagripanti. Questi ultimi accomunati da un’attentissima cura per il ritmo e la visionarietà elegante e sincera della scrittura.

Che ruolo ha la scrittura in una collana di poesia come questa?
Fondamentale, la parola qui è corpo in movimento che sposta gli sguardi e le cose. Deve sapersi muoversi andando a tempo con il nostro tempo.

La poesia contemporanea, seppur fortemente ribelle, ha delle connotazioni particolari: sfrontata, determinata e tagliente, ha urgenza di emozionare, destare l’attenzione, privare della zona confort, illuminare. La poesia vuole riprendersi una funzione importante. Sbaglio?
La poesia oggi è forse l’unica forma d’arte in grado restituire una dignità e una direzione a questo vuoto ubriaco che ci vuole tutti barcollanti.

C’è posto per i “modelli” poetici? I poeti, quali poeti leggono?
I grandi poeti, quelli la cui la traccia resta anche dopo svariati tentativi di rimozione, restano segni che indicano…Il cosa ci suggeriscano (quale punto o quale assenza di punto) sta a noi individuarlo.
Mi auguro, per primissima cosa, che i poeti distinguano tra lo stare attorno alla poesia e il cascarci nel mezzo. Detto ciò, spero leggano coloro che ci cascano dentro irrimediabilmente.

Informazioni su Giulia Siena

Direttore. Per gli amici: il direttore di ChrL. Pugliese del nord, si trasferisce a Roma per seguire i libri e qui rimane occupandosi di organizzazione di eventi e giornalismo declinato in modo culturale e in salsa enogastronomica. Fugge, poi, nella Food Valley dove continua a rincorrere le sue passioni. Per ChrL legge tutto ma, come qualcuno disse: "alle volte soffre un po' di razzismo culturale" perché ama in modo spasmodico il Neorealismo italiano e i libri per ragazzi. Nel 2005 fonda la rubrica di Letteratura di Chronica.it , una "vetrina critica" per la piccola e media editoria. Dopo questa esperienza e il buon successo ottenuto, il 10 novembre 2010 nasce ChronicaLibri, un giornale vero e proprio tutto dedicato ai libri e alle letterature, con occhio particolare all'editoria indipendente. Uno spazio libero da vincoli modaioli, politici e pubblicitari. www.giuliasiena.com
Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *