Premio Neo Edizioni: c’è tempo fino al 30 maggio

Angelo Biasella ci racconta Anno Zero

Giulia Siena – C’è tempo fino al 30 maggio 2024 per partecipare alla prima edizione di Anno Zero, il Premio Nazionale di narrativa NEO Edizioni dedicato “agli autori, esordienti e non, di qualsiasi nazionalità, che abbiano nel cassetto un’opera letteraria inedita, scritta in lingua italiana”; in palio la pubblicazione nel 2025 e mille euro come anticipo sui proventi delle vendite del volume. Non semplici romanzi, però, ma opere fuori dai soliti generi e che possano destare curiosità, scalpore e forti emozioni. Abbiamo chiesto ad Angelo Biasella, fondatore insieme a Francesco Coscioni della casa editrice NEO, di raccontarci Anno Zero.

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NEO: credere nel romanzo, rifugio degli esordienti

Arriva in libreria IO e GIO di Francesco Prosdocimi

“Carico l’ultima valigia nel bagagliaio della Yaris. Non ci sta più niente qui dentro. Papà lo diceva sempre che era troppo piccolo. Mi viene da piangere, ma non posso”.
Comincia così, con le lacrime agli occhi, IO e GIO, il romanzo dell’esordiente Francesco Prosdocimi arrivato in libreria da pochissimi giorni. E quando parliamo di esordienti (pubblicati) non possiamo che parlare di libri pubblicati da NEO Edizioni, una delle poche case editrici italiane che scommette ancora su questa particolare specie in via di estinzione e che spesso provoca reazioni di alta diffidenza.

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NEO: Ombra mai più, il posto della follia è al fresco di un platano

Stefano Redaelli continua il racconto e approda al Premio Strega

Giulia Siena
Ombra mai più continua quel racconto sulla follia del mondo che Stefano Redaelli aveva cominciato con Beati gli inquieti. Sempre pubblicato da NEO Edizioni, il nuovo romanzo esce dalle stanze della Casa delle Farfalle per tornare in quelle conosciute e sporche di fuliggine della dimora paterna. Ci torna dopo tre anni e quello che trova è una quotidianità che ha perso brillantezza, genitori che hanno perso vitalità, serenità, sorriso: il padre si è inclinato da un lato, la madre, invece “è diventata un bonsai”. “I suoi baci sempre più piccoli, le sue carezze sempre più piccole, gli slanci – di tristezza, di gioia – sempre più piccoli, i movimenti, i gesti, radicalmente ridotti”.

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NEO: Enrico Prevedello e il suo primo romanzo

Calpestare il cielo per trovarsi

Giulia Siena
Perdere le proprie instabili certezze e ritrovarsi in un mondo al rovescio. Sembra che ci capiti spesso, ogni volta che ci sentiamo frustrati, fraintesi, inascoltati. Quando tutto cade – di solito – è il cielo (orizzonte o stelle) a ridarci la rotta; anche per Antonio – forse – era sempre stato così, nonostante la perdita, nonostante i silenzi e quella strana creatura che continuava a tormentarlo. Ma quando, in un caldo e caotico pomeriggio in città, si ritrova a ingurgitare una pastiglia di paracetamolo dopo l’altra sorseggiando birra, anche le più scontate certezze vengono a mancare. Al risveglio, Antonio è trascinato in quel baratro di cui spesso aveva assaggiato i contorni. Antonio scopre così che nulla è più come prima; per guardare il cielo deve letteralmente abbassare lo sguardo: il pavimento è sopra la sua testa e spesso deve schivare porte che si sfilano dai cardini e oggetti che ruzzolano da quello che, in precedenza, era il luogo in cui si muovevano sornione le nuvole. Quel prima che aveva odiato, in cui si sentiva spesso estraneo e intrappolato, non c’è. L’ora è un mondo tutto da comprendere e riscrivere.

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NEO: la poesia che celebra la terra

La terza geografia, prima prova poetica di Carmine Valentino Mosesso

Giulia Siena
PARMA
– Il legame tra l’uomo e la natura è al centro della letteratura già da diverso tempo. Si potrebbe affermare che questo è sempre stato un argomento centrale e oggi, al cospetto dell’emergenza ambientale, c’è la necessità di trovare nuove voci e rinnovate forme narrative per l’ambiente. In un momento storico – questo – di forti rinnovamenti e repentine evoluzioni, la natura sembra essere il rifugio più sicuro e accogliente; il “ritorno” a essa diventa chiave che apre alla speranza del futuro avendo radici ben radicate nel passato.

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NEO: “Beati gli inquieti” perché loro conoscono l’amore

Emarginazione, follia e spiritualità

216 pagine, 15 euro, in libreria da poco più di un mese, candidato allo Strega e già in ristampa. Questi i dati tecnici di Beati gli inquieti, il romanzo frutto della penna di Stefano Redaelli, professore di Letteratura Italiana presso l’Università di Varsavia. Ma oltre le statistiche, qui, in queste pagine, a parlare è ben altro. La corsa allo Strega si è interrotta (svelata la dozzina dei semifinalisti), continua però il percorso di questo sorprendente romanzo.
Pubblicato da NEO, Beati gli inquieti nasce da una lunga esperienza sul campo e da una riflessione ricercatissima e approfondita sul valore letterario-filosofico (Merini, Tobino, Brentano) dell’alienazione mentale.
“Da anni conducevo ricerche sulla follia. Avevo letto migliaia di pagine di romanzi, saggi, articoli, ma studiarla non mi bastava più: volevo vederla da vicino, sentirla, parlarci”.

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Cristò Chiapparino riparte con NEO

La carne: smettete di pensare al mondo che conoscete già

Smettete di pensare al mondo come lo conoscete già. Quel mondo non esiste più. E non è colpa di una pandemia o dei recentissimi fatti di cronaca, no. Del mondo come lo conoscete ora – nel bene e nel male – non rimane che un ricordo nella testa e nei pensieri di un ottantenne e risale a quando l’uomo aveva otto anni.

Cristò Chiapparino pubblicò La carne qualche anno fa, nel 2015, con l’attenta Intermezzi Editore; ora, la sua scrittura asciutta e levigata torna a farsi leggere in questo romanzo dalle tinte fosche e i tratti geniali ripubblicato da Neo Edizioni.

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NEO Edizioni: il viaggio a ritroso di Cecilia M. Giampaoli

Azzorre, tornare lì dove tutto accadde

Giulia Siena
PARMA
Cecilia Maria Giampaoli è una bambina quando, l’8 febbraio del 1989, un aereo partito da Bergamo e diretto a Punta Cana si schianta contro il versante di una montagna nelle Azzorre. 144 persone perdono la vita, tra questi suo padre.
Quasi trent’anni dopo Cecilia ripercorre quella rotta, arriva all’isola di Santa Maria per salire sul Pico Alto e guardare da vicino il luogo che le ha strappato la presenza e l’affetto di suo padre. Non cerca colpevoli, non cerca risposte, non cerca di elaborare il lutto, il suo è un viaggio “necessario” per rimettere insieme quello che è stato con quello che oggi è lei. Nasce così Azzorre, un diario che ha le sembianze di un romanzo, pubblicato da Neo Edizioni.

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NEO: “Le affacciate” e la paura tempo che avremmo

Giulia Siena
PARMA
– Leggere un libro non è quasi mai un percorso che parte dal titolo. Tieni tra le mani Le affacciate, il romanzo di Caterina Perali pubblicato da Neo Edizioni, e ti chiedi quale sia il senso di questo titolo. Per spiegarlo – soggettivamente, sia chiaro – devi procedere con la lettura e incontrare quattro donne molto differenti tra loro; ognuna di esse si è posta in maniera differente alla vita. Ognuna di esse è giunta dove voleva? E Nina, la protagonista?

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Neo: “Cometa”, miserie e follie di uomini attuali

Giulia Siena
PARMA – Dire che con Cometa Gregorio Magini cerchi la provocazione è inesatto. Gregorio Magini, attraverso il suo Cometa, scrive e descrive vite distratte che brancolano in una normalità qualunque resa anomala da tonnellate di silenzio. Magini descrive la normalità dell’oggi, nulla di più, e il fatto che lo faccia attraverso la percezione del piacere e del dolore non ne muta il contenuto. Cometa, il romanzo in libreria da poco più di venti giorni pubblicato da NEO Edizioni, ha i tratti fondamentali di un romanzo di formazione, ma non aspettatevi personaggi risoluti, vincenti e soddisfatti; aspettatevi – e ci tengo a sottolinearlo – personaggi dissennati, persi e soli che cercano nel piacere fisico il sussulto primordiale della vita; che trovano nella casa materna il proprio porto sicuro. Aspettatevi una scrittura tagliante e precisa, ma mai scurrile, nonostante l’apparenza. Continua