Oligo: Libri, un saggio di Luigi Mascheroni
“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso”, diceva Francesco Petrarca. Oggi questa tesi viene confutata – in parte – da Luigi Mascheroni, giornalista classe 1967, autore di Libri. Non danno la felicità (tanto meno a chi non li legge). Il piccolo saggio, pubblicato da Oligo Editore, desacralizza l’oggetto libro e scandaglia l’ossessione di amare indistintamente i libri poiché, questo, diventa non amarli.
Una lunga e ricercata disquisizione attorno ai libri, al loro essere “troppi” e quindi il conseguente lavoro di selezione. Solo dopo la scelta, infatti, il lettore si potrà ritenere un vero amante dei libri poiché la sua ricerca – anche faticosa – porta all’elezione, tra i tanti volumi (spesso di livello opinabile) che il mercato editoriale offre, dei pochi “prescelti” e degni d’amore.
“L’atto di leggere un libro di per sé non rende né migliori né peggiori, – sottolinea Mascheroni – non umanizza chi legge, non fornisce sic et simpliciter un salvacondotto morale per qualsiasi tipo di azione o giudizio. Soltanto fornisce nuove esperienze e saperi che modificano, a volte in maniera più profonda altre più superficiale, la nostra conoscenza del mondo o di noi stessi”.
Cinico e realista, il saggio offre una visione ampia attorno al fenomeno libro e a quello, abbastanza chiacchierato, della lettura. Siamo abituati a bulimie editoriali: fiere, campagne di promozione della lettura, presentazioni, dirette che hanno lo scopo di comunicare l’oggetto libro e invogliare in questa pratica, ma quasi mai si guarda al libro in modo critico. molto di questi oggetti, purtroppo, sono scatole vuote che abusano del ruolo culturale del libro senza veicolare nessun messaggio importante, nessuna trama degna di nota, nessuna scrittura che merita di essere letta. C’è bisogno, quindi, di un approccio diverso: meno romantico e più pragmatico. Leggere costa fatica, dalla scelta di un libro all’assimilazione di ciò che hai letto, per questo c’è bisogno di entusiasmo, presenza, attenzione. Basta con le abbuffate senza criterio, iniziamo una “dieta” scegliendo la qualità.
Mascheroni ci disvela un altro aspetto della medaglia e ci ricorda che “vivere senza leggere è stupido. Ma leggere senza vivere è pericoloso”.