Giulio Gasperini
AOSTA – Con i suoi video su Youtube, da considerarsi quasi dei tutorial, Fiorella Atzori è diventata una star del web. E non farebbe così tanta notizia, probabilmente, se non si considerasse che i video riguardano la grammatica e che la Atzori ha creato un prontuario di soccorso alla lingua italiana: ovvero, come difenderla da errori e strafalcioni grammaticali, lessicali, verbali; e altre maleducazioni. Adesso l’esperienza della Atzori approda nel formato cartaceo, diventando Sgrammaticando. Salviamo l’italiano dalla rete, edito da Centauria. 49 capitoli, ribattezzati con un titolo ironico, toccano molti dei problemi linguistici più furiosi e barbarici che stanno straziando la lingua in tempi di brevissimi messaggi sul cellulare e fantasiosi post su facebook.
Sono soprattutto i nuovi social network ad aver cambiato in brevi anni i modi e le forme del comunicare, modificando e plasmando anche nuove versioni di lingua. Ecco che, dall’utilizzo della d eufonica alla mattanza del congiuntivo, dalla conversione dei verbi intransitivi a transitivi (con il conseguente disastro del passivo) alla semina indistinta e indiscriminata di accenti, le questioni di brutalizzazione linguistica diventano tante e, quando più quando meno, urgenti.
Atzori è consapevole dell’evidenza che la lingua sia un organismo vivo, in evoluzione, una creatura che cambia con l’avanzarsi dell’età e la contaminazione data da altre declinazioni di mezzi comunicativi. Non arrendersi a quest’idea sarebbe assumere posizioni oltranziste ed estremiste, che a nulla di bene portano mai. Ma è altrettanto vero che la resistenza a certe pratiche non può che esser positiva e far bene soprattutto a chi non ha la minima coscienza della devastazione che autorizza, utilizzando la lingua in modo scorretto. La Atzori usa un linguaggio simpatico, puntando su una simpatia che in alcuni frangenti si fa fin troppo ostentata, ma che comunque aiuta, con il sorriso, a focalizzare l’attenzione
La lingua è una delle prime forme di conoscenza e di ri-conoscimento del mondo che ci sta attorno, con tutti i suoi abitanti e le esperienze praticabili e possibili. Utilizzarla male, o svilendola, si finisce per – inevitabilmente – impoverire noi stessi e le nostre capacità, riducendo le immense potenzialità a nostra disposizione per interagire con le tante realtà tutt’attorno.
La lingua e la grammatica si salvano con la simpatia
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