22-24 giugno, tra i premiati anche Amélie Nothomb
UDINE – La scrittrice belga francofona Amélie Nothomb, l’artista Marco Zanta, lo storico e saggista Carlo Ginzburg, l’avvocatessa e attivista iraniana Shirin Ebadi e l’atleta Antonio Fantin sono i vincitori della trentanovesima edizione del Premio Hemingway, promosso dal Comune di Lignano Sabbiadoro con il sostegno degli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso la consolidata collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge.it.
Attraverso i suoi vincitori, il Premio dedicato ad Ernest Hemingway ancora una volta celebra il grande autore statunitense spaziando fra categorie che restituiscono la multiforme personalità di Hemingway. A Lignano il grande scrittore arrivava nell’aprile ’54, pochi mesi prima del conferimento del Premio Nobel e 51 anni dopo la fondazione della città, icona del turismo balneare. I vincitori riceveranno il Premio sabato 24 giugno alle 20 al Cinemacity di Lignano e da giovedì 22 a sabato 24 giugno saranno protagonisti di un cartellone di incontri sulla Terrazza a Mare di Lignano.
«Il premio Hemingway – commenta il Presidente di Giuria Alberto Garlini – offre un ritratto del grande scrittore americano; Shirin Ebadi mostra il lato dell’impegno civile, e perfino del rischiare la propria vita che era proprio di Hemingway; Carlo Ginzburg l’impegno storico, la passione per l’arte che animava lo scrittore americano; Marco Zanta ha uno sguardo preciso ed esteticamente essenziale sulle cose; Amelie Nothomb dimostra la simbiosi “fisica” con il fatto stesso della scrittura; e infine Antonio Fantin è di ispirazione per i più giovani».
Il Premio Hemingway 2023 per la Letteratura va alla scrittrice Amélie Nothomb, una delle voci più amate della narrativa in lingua francese, «per i suoi romanzi – spiegano le motivazioni della Giuria – pervasi da un ritmo irresistibile, che sono un inno alla giovinezza, alla fragilità e unicità di ogni essere umano e di ogni relazione umana, alla gioia del corpo, all’essere liberi e abbandonarsi ai sensi e ai sogni, a quella bizzarra avventura che chiamiamo amore. Un caleidoscopio di vita in cui si scopre la meraviglia dell’umano, a volte anche le sue terribili profondità, con un senso ancora intatto di stupore e fascinazione, miracolo che riesce solo alla grande letteratura». L’appuntamento con l’incontro di Amélie Nothomb è fissato per sabato 24 giugno, sulla Terrazza a Mare alle 17: in dialogo con il presidente di Giuria Alberto Garlini, la scrittrice si racconterà sfogliando il romanzo “Primo Sangue” che si è aggiudicato il Prix Renaudot 2021 e il Premio Strega Europeo 2022, una delle ultime prove d’autrice di Amélie Nothomb, edito in Italia da Voland così come gli altri suoi libri. È intanto uscito da poco in Italia il suo trentunesimo romanzo, “Il libro delle sorelle”.
«Il Premio Hemingway – ha sottolineato Mario Anzil, Vicepresidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia – premia le personalità capaci di stimolare riflessioni originali e ponderate sui grandi tanti temi della nostra società. Anche questa XXIX edizione lascerà il segno, fornendo al pubblico importanti strumenti per comprendere e criticare il mondo di oggi e del domani».
All’artista Marco Zanta, autore emergente nella fotografia contemporanea internazionale, va quest’anno il Premio Hemingway Fotografia per “It’s all one song” (Hartmann 2022), «un fotolibro prestigioso e singolare, anche nella progettazione grafica che si avvale di un particolare processo di stampa e di confezionamento – spiegano le motivazioni – Dedicato alla architettura sociale che caratterizza la città, il libro ne evidenzia la simbolicità umana: una memoria visiva del nostro tempo che si identifica emblematicamente in questo suggestivo, catartico volume». Appuntamento per incontrare Marco Zanta in apertura di cartellone, giovedì 22 giugno alle 21, sulla Terrazza a Mare di Lignano: dialogherà con lui il Giurato Italo Zannier.
Il Premio Hemingway Avventura del pensiero va a Carlo Ginzburg «per avere ricostruito attraverso i molteplici saggi – tutti pubblicati in Italia da Adelphi – l’immaginario e la quotidianità di interi periodi storici partendo da microcosmi ben definiti, che in alcuni casi riguardano anche il Friuli Venezia Giulia, e rintracciando le voci di chi di solito non ha voce. Straordinaria poi la sua esplorazione, condotta con rara intelligenza e grande magistero etico, dei rapporti tra verità storica, finzione e menzogna, consapevole che distinguere il vero, nel costante intreccio di immaginazione e realtà al quale siamo sottoposti, è frutto di un percorso di conoscenza che definisce non solo il lavoro dello storico, ma costituisce anche la trama del nostro stare al mondo». E sarà dedicata al “mestiere di storico” la conversazione che Ginzburg terrà sabato 24 giugno alle 11, sulla Terrazza a Mare, in dialogo con il direttore artistico di pordenonelegge, Gian Mario Villalta.
Premio Hemingway 2023 Testimone del nostro tempo alla avvocatessa e attivista iraniana Shirin Ebadi, «prima donna musulmana insignita del premio Nobel per la pace, nel 2003, per aver saputo ispirare milioni di persone nel mondo grazie al suo impegno di avvocato per i diritti umani. Animata dalla convinzione che ci possa essere un futuro positivo per l’Iran, Shirin Ebadi è riuscita a dare voce a chi, soprattutto donne e bambini, è sempre stato costretto a tacere e a subire soprusi dalla teocrazia che governa il suo paese. La sua è una storia di grandi convinzioni morali e di coraggio personale contro un potere che ha tentato di portarle via tutto, che ha minacciato lei e i suoi cari con metodi violenti, ma non è riuscito a intaccare il suo bisogno di giustizia e l’amore per il suo popolo». Il pubblico del Premio Hemingway potrà incontrare Shirin Ebadi venerdì 23 giugno, alle 18.30 sulla Terrazza a Mare: “Finché non saremo liberi” titola l’intervista condotta da Alberto Garlini, sul filo rosso del memoir che nel 2016 Ebadi consegnava alle stampe, edito in Italia da Bompiani.
Il Premio Speciale Hemingway Lignano 120 anni di futuro, nei 120 anni dalla nascita del primo stabilimento balneare della città, va all’atleta Antonio Fantin, per la sua capacità non solo di comunicare con i giovani, ma anche di ispirarli. Spiega infatti il sindaco di Lignano Sabbiadoro Laura Giorgi: «abbiamo individuato nel 22enne pluricampione paralimpico Antonio Fantin la figura giusta a cui attribuire questo premio, riconoscendogli una grande capacità comunicativa, soprattutto nei confronti dei giovani, dimostrata anche nel libro “Punto. A capo. Dalla malattia all’oro paralimpico”, dove ha saputo raccontare con semplicità, ma anche con profonda introspezione, il suo percorso, dalla scoperta della malattia al riscatto, attraverso lo sport, raggiungendo prestigiosi risultati nazionali e internazionali». Vittima sin da bambino di una rarissima malformazione che lo ha costretto a una operazione molto delicata, Antonio Fantin non si è abbattuto, anzi si è innamorato dell’acqua della piscina usata per la riabilitazione, trovandovi una forma di libertà e di impegno che è diventata un progetto di vita. Accogliendo il dono dell’entusiasmo dalle vittorie e il dono dell’umiltà dalle sconfitte, trasformando la disabilità in un sogno è arrivato a cogliere i più alti e prestigiosi traguardi sportivi, primo fra tutti l’oro alle Paralimpiadi di Tokyo 2020». Autore del libro “Punto. A capo. Dalla malattia all’oro paralimpico” (Piemme 2022), Antonio Fantin si racconterà venerdì 23 giugno alle 21 sulla Terrazza a Mare di Lignano, in dialogo con il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Degano.