Silvia Notarangelo
ROMA – Trambusto è una particolare prigione, un luogo sospeso tra passato e futuro da cui si può uscire redenti o definitivamente dannati. È l’ultima chance, il bivio per decidere che cosa fare della propria vita. Peccato, però, che non bastino insegnanti, laboratori, regole e vigilanza per superare il vero trambusto, il più difficile da affrontare, quello che ognuno si porta dentro, frutto di scelte, di esperienze, di sofferenza. È un ritratto lucido e disincantato quello che Luca Gallo delinea nel suo secondo romanzo “Prossima fermata Trambusto”, pubblicato da Intermezzi. Una storia tormentata e, al tempo stesso, di speranza, perché se è vero che a dominare sono spesso prepotenza e arroganza, è altrettanto vero che il giorno in cui scegliere da che parte stare arriva per tutti. Paradiso o inferno: è il momento di decidere anche per i tre giovani protagonisti del libro.
Tarek, abbandonato dalla madre, vive con lo zio da quando il padre di origine tunisina non c’è più. Lavora in un’agenzia di servizi per cani e gatti anche se non ha mai abbandonato il suo sogno di studiare. Chioma proviene da una famiglia agiata, crescendo ha scelto di ribellarsi ad una vita ovattata e ora ha un chiodo fisso nella testa: battere Orso, il suo rivale nelle consegne, per diventare il più veloce tra i facchini. Lama ha deciso di dire addio ad un passato turbolento e tornare ad essere Christian, un lavoratore serio ed affidabile, segretamente appassionato di arte.
Apparentemente i tre ragazzi non hanno nulla in comune, fatta eccezione per quell’intento, non nascosto, di provare a raddrizzare un’esistenza che non sembra finora essere stata particolarmente generosa. Talvolta, però, le buone intenzioni non sono sufficienti. Si infrangono o, più semplicemente, devono fare i conti con i tanti imprevisti della vita. Ed ecco, allora, che basta davvero poco per essere risucchiati in situazioni che non forniscono vie d’uscita se non quella di rassegnarsi a pagare un prezzo non dovuto.
“Trambusto”, è qui che i tre accidentalmente si ritrovano. Un carcere a cielo aperto, un progetto destinato ad accogliere, su tram trasformati in piccoli appartamenti, tutti coloro che si sono resi autori di reati non gravi.
Durante la sua breve esistenza, nonostante schegge impazzite e tentativi di affondarlo, Trambusto si rivelerà molto di più di una semplice e inconsueta prigione. Sarà un’occasione per riflettere, per mettersi a nudo, per ricordare ciò che a volte si dimentica o si finge di dimenticare ma, soprattutto, sarà il momento giusto per fermarsi e capire che direzione stia prendendo la propria vita, se proceda nel verso desiderato o occorra dare una sterzata e ripartire da zero.
Tarek, Chioma e Lama torneranno alla “normalità” con desideri e propositi diversi, ma uniti da una stessa consapevolezza: Trambusto è stato solo un punto di partenza, l’ultima fermata prima del futuro.