“Il veganesimo significa allargare i propri orizzonti”: ChronicaLibri intervista PoveroVegano.

PoveroveganoGiulio Gasperini
AOSTA – Il veganesimo è ben altro rispetto a una moda del momento. È una capacità di intendere il cibo (ma anche molto altro) secondo nuovi rapporti e legami con la persona stessa, la sua fisicità e la sua interiorità. Ma scegliere la strada vegan significa ripensare tutto il ricettario, imparare a cucinare diverso. Ouverture Edizioni ha pubblicato “Vegano alla mano”, comodo e pratico ricettario compilato da Arianna Mereu e Vieri Piccini, che si svelano in quest’intervista per ChronicaLibri.

 

Che cosa significa, oggi, essere vegano?
Per noi oggi essere vegani significa consapevolezza. Anni fa fare una scelta del genere implicava molto più impegno perché l’informazione a riguardo era molto scarsa e non c’era attenzione particolare verso l’alimentazione e verso l’ambiente. Oggi, un po’ perché il cibo va di moda, un po’ perché molti hanno cominciato ad interessarsi del proprio benessere, la scelta vegan è sempre più in primo piano. Si sta creando un interesse intorno a tutto ciò che è benessere per il mondo e per noi stessi. Ci interroghiamo molto di più su ciò che mangiamo e come viviamo e cerchiamo risposte che ci aiutano a capire meglio noi stessi e i nostri bisogni. Essere vegan oggi significa allargare i propri orizzonti oltre le mura della nostra casa e sentirsi parte di tutto il mondo.

 

Quali sono le domande più importanti che ognuno di noi dovrebbe porsi, in questo senso? Quali sono gli aspetti della vita moderna che il vegan riesce a far affrontare in una nuova prospettiva?
La prima domanda che dovremmo farci è: come stiamo sopravvivendo (se stiamo sopravvivendo)? Ovvero: tutto quello che stiamo facendo e che ci permette di vivere in questo mondo è sensato, coerente con la natura che ci circonda? Poi di seguito potrebbe venire fuori una domanda estranea a molti: facciamo parte della natura? In che modo? Qual è il nostro ruolo? Da qui tutti gli interrogativi sulla natura dell’essere umano. Inoltre esistono già da tempo domande e risposte riguardo all’inquinamento del pianeta e quindi se sia giusto distruggere quella che è la nostra “casa” e come comportarci con gli inquilini che la abitavano già da molti anni prima di noi.
Con la scelta vegan le prospettive si moltiplicano e sono positive nei confronti di tutto e tutti. Il mangiare è solo il primo degli aspetti che fanno affrontare la vita in un modo più consapevole. Diciamo che l’interesse nei confronti di qualsiasi cosa riguardi il nostro stile di vita si amplifica, facendoci trovare nuove possibilità di relazionarsi al nostro modo di vivere, spesso più semplici di quanto pensiamo.

 

Perché la scelta di mettere su carta? Di scrivere? In che modo il vostro ricettario può essere utile?
La scelta di scrivere un ricettario è nata da problemi di natura pratica, più che da considerazioni filosofiche: cercando su internet, o in altri ricettari, quasi mai trovavamo ricette che fossero al tempo stesso vegane, gustose ed economiche. Molto spesso il mondo vegan viene associato a una scelta alimentare elitaria, riservata a chi può permettersi di fare la spesa nei negozi specializzati seguendo tutte le ultime mode in fatto di dieta e alimenti esotici, cari e introvabili altrove. Il nostro modo di vivere l’alimentazione vegan è diametralmente opposto: alimenti di stagione, facilmente reperibili e alla portata di tutti, per cucinare ricette semplici e buone. E non è così difficile! Essere vegan per noi dovrebbe voler dire semplificare la vita, non complicarla: da quando abbiamo iniziato il blog (poverovegano.tumblr.com) e successivamente pubblicato “Vegano alla Mano”, abbiamo ricevuto molte testimonianze di persone, vegane e non, che sono rimaste colpite dalla semplicità e positività del nostro approccio, che riporta il vegan nella sfera del quotidiano e non dell’eccentrico e difficile.

 

Com’è nato il progetto PoveroVegano? Chi c’è dietro questo nome?
PoveroVegano è nato nel 2012 e gli ideatori sono Arianna Mereu e Vieri Piccini. Quando ci siamo conosciuti Vieri era vegano da diversi anni e Arianna aveva problemi di salute che la stavano indirizzando naturalmente verso questo percorso. Arianna ha apprezzato da subito il fatto che Vieri vivesse la sua scelta in modo molto semplice e spontaneo: era abituato da quando la scelta vegan era molto meno diffusa e “di moda” rispetto a adesso ad arrangiarsi con quello che aveva a disposizione, senza cercare soluzioni strane e dispendiose. Il progetto PoveroVegano è nato, come dicevamo, prima di tutto da un’esigenza personale di creare una specie di archivio di ricette buone, vegan e semplici: da lì alla voglia di condividerlo, con positività ed entusiasmo, il passo è stato breve!

 

Ci sono altre iniziative all’orizzonte? Come prevedete che continuerà il progetto di PoveroVegano?
Rispondere a questa domanda non è troppo semplice, in parte perché ci sono delle situazioni “work-in-progress” che non sappiamo bene che direzione prenderanno e in parte per scaramanzia siamo abituati a non dire niente finché non c’è qualcosa di sicuro. Per adesso continuiamo a cucinare e mandare avanti il blog cercando nuove e divertenti soluzioni per le ricette. Allo stesso tempo stiamo pensando ad una possibile nuova pubblicazione, dato il buon successo del primo libro, con contenuti diversi; vediamo dove ci porterà questa estate!

“Vegano alla mano”: il ricettario vegano facile e gustoso.

Vegano alla manoGiulio Gasperini
AOSTA – Il concetto di partenza è chiaro: “Essere vegan non è complicarsi la vita ma semplificarla”. Eliminare carne, latte, pesce, uova e tutti i prodotti derivati dagli animali significa tornare a un’alimentazione basica e semplice, che segua il ritmo delle stagioni e che assecondi piuttosto i cicli naturali. Arianna Mereu e Vieri Piccini (assieme, il Poverovegano) hanno deciso, per questo, di offrire a tutti i vegani (ma anche a chi, non essendolo, non disdegna altro genere di piatti e di cibi) un ricettario vegano vario, completo ma di ricette estremamente semplici e facili da preparare: “Vegano alla mano”, edito da Ouverture Edizioni, casa editrice della Maremma toscana, racchiude, come recita il sottotitolo, “Ricette facili e gustose 100% vegan a base di ingredienti alla portata di tutti”.
I vegani non dimenticano una sola portata del pasto: si comincia con i condimenti e le salse, tra cui hummus, mayovegan e varie salse di crostini; si prosegue coi primi piatti: dalle zuppe al ginger, al riso sotto la palma con zenzero e cocco, ai poveroveganonigiri agli spaghetti del vagabondo con fichi e mandorle. Si passa poi ai secondi e ai contorni, dalla parmigiana di melanzane vegan agli involtini di verza speziati, alle frittelle rustiche ai nodi di patate ai carciofi. E non si può concludere se non con i dolci, dalla classica torta pere e cioccolato alla lacrima di Oaxaca, con cioccolato e avocado.
Ricette semplici, ben descritte, precise nelle misure e nei dosaggi, nelle miscele e nelle composizioni, pensati proprio per tutti, senza nessuna distinzione. Ogni ricetta è corredata da una foto e da alcuni consigli generali di carattere anche culturale, in un volume dalla grafica divertente e leggera: un ricettario da portarsi sempre dietro, che fa cadere ogni alibi alla fatica di cucinare e di abbandonarsi ai cibi precotti o già pronti.
Caratteristica comune di tutte le ricette, quasi imperativo morale dei due autori: la valorizzazione del cibo, per evitare che qualcosa di buono finisca sciupato o sprecato. Ma anche l’utilizzo di ingredienti piuttosto semplici e non cari, visto che non molti, come i due vegani scrivono nel manifesto di apertura, possono permettersi “di fare la spesa tutti i giorni ai negozi dedicati ad un’alimentazione perfetta”.
L’avventura vegan non è esclusiva né, come a molti potrebbe sembrare, comporta privazioni di gusti e sapori. Piuttosto, è una diversa concezione della cucina, una diversa valutazione del cibo, un’alternativa strada per il proprio benessere.