La divinità (e umanità) di Maria Callas

Giulio Gasperini
AOSTA – Non a caso le hanno assegnato il titolo di “Divina”; Maria Callas è stata più di una cantante d’opera. È stata uno sconvolgimento, un terremoto che – seppur per pochi anni – ha rivoluzionato la maniera di cantare e di stare sulle scene, impersonando con corpo e anima i più diversi personaggi, dalla Tosca di Puccini alla Norma di Bellini, dalla Rosetta di Rossini all’Anna Bolena di Donizetti, dalla Gioconda di Ponchielli alla Medea di Cherubini. Ma di Callas ne sono esistite molte, come succede a tutti i personaggi che diventano icone, in molti ambiti: il volume edito da Quodlibet e curato da Luca Aversano e Jacopo Pellegrini mi presenta le Mille e una Callas che tutto il mondo ha più o meno conosciuto e amato.
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