Arkadia: Marinette Pendola e il ricordo di un agguato

Lunga è la notte, il romanzo di una storia vera

Giulia Siena
PARMA
“Alla fine, la mia vita è stata serena. Semplice, forse persino banale, ma serena. Non ho bisogno di andare a rivangare vecchie storie. Alla mia età, non chiedo altro che di vivere in pace gli ultimi anni che mi restano. Pochi, a dire il vero, molto pochi. Ho settantotto anni. Non posso viverne molti di più”. Una storia sepolta dalla polvere degli anni; un paese lontano, un vociare confuso, donne e uomini votati al lavoro e al sacrificio; una sera come tante, un bambino come tanti. “Ora ricordo. Ricordo perfettamente quello che avvenne quella sera”. Un barlume di consapevolezza e lucidità attraversa Mimmo, lui che a quella faccenda non aveva più pensato, lui che era solo un bambino a cui vennero sottratte le carezze che sua madre amava serbargli. Eppure quella vicenda torna alla sua memoria come un boomerang, come un calcio sferrato a tradimento.

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