La guerriera curda che resistette al Daesh

La guerriera dagli occhi verdiGiulio Gasperini
AOSTA – Una donna guerriera. Curda. In lotta prima con i turchi che non accettano uno stato curdo autonomo, poi contro il Daesh, lo Stato islamico che non conosce pietà né umanità. Non è strano, in quella piega di mondo. Da alcuni anni, ovvero dal 2012, la costituzione dell’YPJ ha portato alla ribalta del mondo – anche se in maniera poco mediatica e giornalistica – il ruolo fondamentale delle donne nella resistenza curda; e, negli ultimi mesi, contro l’espansione di Daesh in quelle regioni del medio oriente svuotate di un forte potere statale. Avesta Harun era una di queste donne guerriere, caduta durante un’operazione militare condotta dalle forze del PKK per riconquistare un villaggio occupato dal Daesh. Marco Rovelli è volato fino in Kurdistan, sulle tracce della memoria e dei racconti di chi Avesta l’aveva conosciuta e ammirata: è nato, così, La guerriera dagli occhi verdi, edito da Giunti editore, ovvero la storia di una donna che, colpita dall’ingiustizia patita dal suo popolo, ha deciso di ritirarsi sulle montagne, di farsi guerriera e di dedicarsi alla causa di un Kurdistan finalmente libero e autonomo.
Continua

Pro Armenia: le voci inascoltate di un massacro annunciato

Pro ArmeniaGiulio Gasperini
AOSTA – Sono 100 anni, quest’anno, dal genocidio armeno: circa un milione di persone trucidate sistematicamente sotto gli occhi omertosi e indifferenti di un occidente che pensava a come curarsi dai disastri (e a come approfittare, conquistando) di una Guerra mondiale. Nel volume Pro Armenia. Voci ebraiche sul genicidio armeno, edito da Giuntina nel 2015, con prefazione di Antonia Arslan, sono raccolte a cura di Fulvio Cortese e Francesco Berti quattro testimonianze di quattro spettatori di stirpe ebraica sullo sterminio armeno, primo evento della storia a meritarsi l’appellativo di “genocidio” (coniato da Raphael Lemkin, giurista polacco di origine ebraica, nella sua opera “Axis Rule In Occupied Europe” del 1944). Continua

Un viaggio a Istanbul alla scoperta dei luoghi comuni

IstanbulGiulio Gasperini
AOSTA – Istanbul è citta grondante luoghi comuni; e sono quegli stessi luoghi comuni che i turisti vanno più spesso e con più determinazione a cercare e scoprire, di solito anche fotografare per riportarli indietro, al loro rientro a casa. Istanbul è un ponte tra i mondi di Michele Monina è l’undicesima puntata di un’avventura editoriale, targata Laurana Editore, chiamata “Europe”: dodici libri per dodici città visitate dall’autore in dodici mesi. Da un angolo all’altro del Vecchio continente, da Atene a Stoccolma, per cercare di capire meglio cosa sia diventata l’Europa, oggi, e quali prospettive possa ancora avere.
E non è un caso che sia stata scelta anche Istanbul, che sul continente europeo c’è soltanto geograficamente, ma non politicamente né socialmente. Continua