Tre racconti sensuali, tra erotismo e cultura

Giulio Gasperini
AOSTA – Il libro può anche essere un oggetto d’arte, indiscutibilmente: il volume Tre racconti sensuali di Yorgis Yatromanolakis, edito da Lamantica Edizioni, e tradotto da Maria Franguli, ne è un esempio evidente. Realizzato in piccolo formato, con un’attenzione curatissima per il carattere elegante e le pagine di un colore carta da zucchero, racchiude tre racconti dell’autore cretese Yatromanolakis, incentrati sul rapporto tra sensualità, erotismo e cultura.

Si inizia con la storia di Irene, che assieme alle prime mestruazioni, scopre un rapporto intenso e morboso per lo zucchero e i dolci, immergendosi in questa inebriante ricerca di dolcezza scontornando spesso nell’erotismo e autoerotismo. Il secondo racconto si incentra sul rapporto con l’oggetto libro, sulla sua fisicità e la dimensione tipografica, che diventano veicolo di pulsioni erotiche e auto-erotiche, in una sorta di autodafè del protagonista che narra il suo rapporto complesso e complicato che dai libri parte e poi coinvolge le figure femminili che come tappe di una Via Crucis hanno costellato la sua vita. Il terzo e ultimo racconto è una brevissima narrazione splendente, che racconta di un rapporto tra un uomo e una donna, del loro fidanzamento, del matrimonio e delle gravidanze, caratterizzato da un erotismo che nasce dal volere, dell’uomo, di far imparare a leggere e scrivere la futura moglie, accompagnandola ogni giorno a scuola sul dorso di un asino.

Sono delle gemme, questi racconti di Yatromanolakis, dei quali, anche in traduzione, ne possiamo ammirare l’attenzione allo stile ricercato ed elegante, l’amore per il rimando letterario dotto e sapiente, dai quali trapela tutta l’influenza che la letteratura greca, passata e presente, ha avuto sullo scrittore cretese. La sensualità, mai ostentata né volgare, l’erotismo dolce e poetico ne fanno dei cammei essenziali e potenti: nulla è superfluo, tutto teso alla poetica finale del rapporto con sé stessi, con la propria esuberante interiorità, con il corpo e con quello degli altri.

La dimensione erotica, in questi racconti, assume dei contorni di esaltazione mistica, un barocchismo dei sensi che ricorda le estasi scolpite nelle pose e nei volti statuari del Bernini. Non c’è malizia, non c’è pornografia; c’è solo un’oggettiva vicinanza a quanto di più potente e meraviglioso è nascosto nel nostro animo e nella voluttà dei sensi, senza nessun pentimento né senso di colpa. Proprio per questo, sono sempre presenti, in ogni racconto, gli angeli, entità gender free che si discostano dalla dimensione religiose ma che si plasmano, con l’opulenza delle iconografie bizantine, spiriti guida, facilitatori, accompagnatori del percorso umano – anche e soprattutto quello sensuale ed erotico – in ogni sua declinazione e orizzonte.

Informazioni su Giulio Gasperini

Laureato in italianistica (e come potrebbe altrimenti), perdutamente amante dei libri, vive circondato da copertine e costole d’ogni forma, dimensione e colore (perché pensa, a ragione, che faccian anche arredamento!). Compratore compulsivo, raffinato segugio di remainders e bancarelle da ipersconti (per perenne carenza di fondi e per passione vintage), adora perdersi soprattutto nei romanzi e nei libri di viaggio: gli orizzonti e i limes gli son sempre andati stretti. Sorvola sui dati anagrafici, ma ci tiene a sottolinare come provenga dall’angolo di mondo più delizioso e straordiario: la Toscana, ovviamente. Per adesso vive tra i 2722 dello Zerbion, i 3486 del Ruitor e i vigneti più alti d’Europa.
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