2015: 10 Libri per un pomeriggio di Gennaio

novita_libriGiulia Siena
ROMA
– Anno nuovo, lista nuova. Questo pomeriggio sentivo proprio il bisogno di parlarvi un po’ di libri e di stilare la prima lista dei 10 Libri 2015. Così, ho deciso di consigliarvi qualche buona lettura. Dal rientro dalle feste di Natale sarete già pieni di libri e letture che avrete trovato sotto l’albero o che amici e parenti vi avranno regalato. Ma, se non siete tra i fortunati che hanno ricevuto in dono qualche buona lettura, potete sfruttare questo giovedì pomeriggio per regalarvi qualche ora in compagnia di un romanzo, di un racconto o di qualche poesia.

Venite in libreria con me, vi presento i 10 Libri per un pomeriggio di Gennaio.

 

1. “L’ignoranza delle persone colte” di William Hazlitt, Fazi
Uscirà il 16 gennaio questo saggio in cui vengono raccolte le uscite di Table-Talk, la rubrica che lo scrittore e critico inglese William Hazlitt tenne nel 1820 sul London Magazine, su argomenti riguardanti la filosofia, la morale, la letteratura e l’esperienza quotidiana. Naturalmente si parla anche – in modo spassoso, diretto e paradossale – dell’ignoranza delle persone colte.

2. “E fu sera e fu mattina” di Daniela Rindi, Intermezzi – ePub
Sette capitoli raccontano la storia di Irene e di sua madre, Marta, in un palazzo di periferia. Uscito nelle ultime settimane del 2014, questo libro di Intermezzi fa parte della collana digitale di narrativa breve Ottantamila.

3. “L’uomo che schioccava le dita” di Fariba Hachtroudi, Edizioni e/o
Aspettando ancora qualche giorno (sarà in libreria dal 14 gennaio) potrete leggere la storia della prigioniera 455 che in Iran viene bendata e torturata, ogni giorno. A liberarla da questo incubo un uomo che semplicemente schiocca le dita…

4. “Bestiario di vite disgraziate” di Ambra Porcedda, Bèbert.
Storie disperate e divertenti, vere, reali, realistiche e quasi surreali, le storie di Ambra Porcedda viaggiano tra il personale e il sociale perché le bestie sono ovunque!

5. “Arcano 21” di Luca Ragagnin, Del Vecchio Editore
Un bellissimo e affascinante viaggio nel mondo delle liberie, questo è “Arcano 21”, la cronaca di un viaggio a posteriori fatto da un libraio tra i grotteschi personaggi che animano il mondo dei libri.

6. “Romanzi del cambiamento. Scrittrici dal 1950 al 1980” di Angela Scarparo, Avagliano
Torno a parlarvi di questo libro perché penso che sia un libro di cui si sentiva la mancanza: tutti che parlano dei grandi autori del Novecento (Calvino, Moravia, Montale) quasi dimenticando che la storia della Letteratura del Novecento è anche stata fatta da grandi scrittrici. Scopritele qui.

7. “Quasi quasi mi faccio L’Eroica. Ovvero, come fui rapito dall’insana passione del ciclovintage” di Lino Gallo, Ediciclo
Dicono che i pensionati si annoiano; ma il protagonista di questo libro sovverte la normalità e invece di deporre le idee copra una bicicletta. Da qui inizia una vera e propria passione per le bici d’epoca; qui inizia un lungo viaggio.

8. “Spregamore” di Paolo Del Colle, Gaffi
Un giallo filosofico è quello che Del Colle porta in libreria a più di dieci anni dall’uscita de “Le ragazze dell’Eur”, il suo primo libro. Spregamore è la storia di un uomo in fuga.

9. “Il vigneto Da Vinci” di Giovanni Negri, Piemme
Il tanto atteso e chiacchierato appuntamento con l’Expo 2015 ora entra anche in romanzo: qui Giovanni Negri, infatti, ambienta una storia ricca di colpi di scena.

10. “La chiamano strada” di Luca Pedretti, Epika Edizioni
Fresco di stampa, “La chiamano strada”, racconta con parole leggere tre anni di vita dell’autore, in bilico tra le difficoltà di crescere e la maturità, le sfide, gli scontri e i sentimenti.

Adolescenti ad Alta Leggibilità: “Io no!… o forse sì”, la storia di Steven, lo square-dance e i dubbi sulla propria sessualità

io noGiulia Siena
PARMA – Steven ha sedici anni, vive a Beaver Lake e ha un segreto: adora ballare square-dance e lo fa con la madre nel gruppo della Api Operose; balla non per fare un favore a sua madre o a tutte le vecchiette del gruppo, no, lui lo fa perché ballare lo rende felice. Già, proprio così. Come se non bastasse, poi, odia l’hockey, non è per niente attratto dalle ragazze, è un ottimo osservatore, è estremamente ordinato e, inoltre, ha una amica del cuore, Rachel. Nonostante tutti questi indizi, però, Steven continua a ripetere: “Io no, non posso essere gay! No. Io no. Assolutamente no”. Da questo continuo tentativo di Steven di auto-convincersi nasce il titolo del libro di David LaRochelle, Io no!… o forse sì pubblicato da biancoenero edizioni. Steven, fantastico protagonista della penna di LaRochelle, per dimostrare a se stesso di non essere gay si informa, ruba un libro in biblioteca per approfondire la questione adolescenti-identità-sesso, comincia a frequentare i veri maschi e a uscire con le ragazze. In poco meno di un mese, tra un esame di guida e l’altro, esce con oltre venti fanciulle senza essere attratto da nessuna; la sua attrazione, però, è per il Bowman, il giovane professore di educazione alla salute. Ma tutto questo non farà altro che confondere ulteriormente le idee di Steven. E se davvero fosse gay?

 

La storia continua, così, tra un tentativo e l’altro per schiarirsi le idee e capire in che direzione sta andando la propria vita.

 

Biancoenero edizioni, la casa editrice capitolina che dal 2005 si occupa del progetto Alta Leggibilità per avvicinare ai libri tutti i ragazzi – anche quelli che hanno difficoltà di lettura –  con Io no! alza il proprio target e questa volta si rivolge agli adolescenti (dai 15 anni in su) con una tematica di estrema attualità raccontata con arguzia e semplicità. I lettori crescono, le problematiche da affrontare si moltiplicano e l’Alta Leggibilità rimane.
Ottimi spunti.

 

Qui lo speciale ChronicaLibri a Più Libri Più Liberi 2014 dove è stato presentato Io no!… o forse sì

Un “Libro viola” sul virus HIV

Libro violaGiulio Gasperini
AOSTA – Il primo caso fu registrato nel 1981. Da allora, attorno al virus HIV si sono costruiti muri di pregiudizi e false credenze, che hanno reso questo virus un nemico ancora più difficile da combattere, perché oltre alla battaglia del corpo si aggiunge quella contro una società che spesso rifiuta e respinge, condannando alla solitudine e all’esclusione. Sandro Ori, infermiere toscano, ha cercato di raccontare sotto una luce diversa il virus HIV e la condizione del sieropositivo nel “Libro viola”, edito da Ouverture Edizioni (2014).
La ricerca di Sandro Ori si sviluppa su tre diversi livelli: da una parte, una trattazione “scientifica”, che dà informazioni corrette e puntualmente documentate, in particolare su sette argomenti specifici, dalla discriminazione agli operatori che si occupano quotidianamente del virus, dalla solitudine alla maternità al continente nero, dove l’HIV e in particolare la malattia conclamata dell’AIDS stanno mietendo un numero impressionante di vittime nell’indifferenza di tutte le istituzioni, civili a religiose; poi l’indagine di Ori prosegue con un racconto, di diverse ambientazioni, che si ricollega in maniera significativa con l’argomento di ciascun capitolo; per finire, un’intervista a vari personaggi, dallo sport alla politica, da Flavia Pennetta a Fabio Canino, da Cesare Marretti a Roberta Gemma, che raccontano sé stessi e un po’ parlano del virus HIV e delle loro conoscenze e percezioni su questo virus, come fossero testimonial e significativi messaggeri di un’accortezza e considerazione particolari.
Sandro Ori ha il merito, in una lingua semplice e schietta, di ricordare e sottolineare alcuni concetti che finiscono quasi sempre per essere dimenticati, soprattutto per ignoranza (ma anche per certe incoscienti scelte); ci fa abbandonare alcuni preconcetti e pregiudizi, rimarcando, ad esempio, che l’HIV non è una questione esclusiva degli omosessuali, ma riguarda ogni persona, di qualsiasi orientamento sessuale. Sottolinea, inoltre, in maniera forte e decisa, come l’emarginazione, l’abbandono, la discriminazione siano comportamenti immotivati e gravissimi, che non dovrebbero trovare spazio in nessun consesso civile e sociale, perché finiscono per aggravare (ingiustamente e sconsideratamente) qualsiasi condizione.
Impressionante, negli ultimi anni, quanto sia sceso, soprattutto tra i giovani, il livello di preoccupazione sul virus HIV e le sue conseguenze: non si presta più attenzione, non si ha la percezione di cosa questo virus sia, di cosa possa comportare per sé stessi e per gli altri. Indubbio come la medicina moderna abbia sviluppato strategie e cure per permettere ai sieropositivi di condurre una vita tranquilla e non destinata irrimediabilmente alla morte, ma altrettanto indubbio è che soltanto una corretta informazione e una responsabilizzazione seria possano determinare la vittoria su una delle più gravi epidemia che la storia dell’uomo ricordi.