"Cafone sarà lei"

Silvia Notarangelo
Roma L’estate è alle porte, le spiagge si affollano e il rischio di ritrovarsi immersi in un “universo parallelo” si fa incombente. Meglio allora correre ai ripari e dotarsi, sotto l’ombrellone, di “Cafone sarà lei” il divertente vademecum redatto, per Edizioni Cento Autori, dal giornalista Salvatore Manna. Protagonista assoluto, di questa guida dissacrante, il cosiddetto Pianeta Cafone, con tutte le sue fattispecie e un ampio repertorio di esemplari. La capitale può sfoggiare il suo coatto/coatta, il cui ruolo è stato recentemente ricoperto da Debora e Romina, due ragazze intercettate sul litorale, rese memorabili dal loro ‘na bira e un calippo. A Napoli imperversano i tamarri, categoria in continua evoluzione, piena di sfaccettature, che, complice l’innegabile creatività partenopea, si arricchisce ogni giorno di nuovi sinonimi.

Non è certo da meno il nord Italia, dove proprio la diffusione del vocabolo tamarro, in alternativa al piemontese truzzo, sembra confermare come il “genere” non conosca distinzioni di latitudine.

Attenzione, però, a non fare confusione: inutile additare come cafone chi parcheggia in doppia fila, chi svuota il portacenere dal finestrino o si esalta per sorpassi da immediato ritiro della patente. E’ vero, i confini possono essere molto labili, ma tra cafonaggine e semplice maleducazione persiste una sostanziale differenza.
Ogni settore, poi, come sottolinea Manna, può vantare una serie di illustri esemplari. Tra i vip il numero 1 è Flavio Briatore, seguito dai partecipanti, sempre più imbarazzanti, ai reality show. Nello sport primeggia, su tutti, il presidente del Napoli e produttore cinematografico, Aurelio De Laurentis, il cui repertorio linguistico sembra non poter fare a meno del termine “cafone”, adeguatamente corredato da gesti e atteggiamenti capaci di esplicitarne, in modo inequivocabile, il significato. Anche la classe politica non è certo priva di simili “modelli di comportamento”, tutti prontamente ripresi da Dagospia nelle sue apposite e seguitissime rubriche, “Cafonal” e “Cafonalino”.
Per fortuna, però, il cafone trascende i confini nazionali, ed ecco, allora, che Oltre Manica fa la sua apparizione l’anglo-cafone: per lui, partenza dalla periferia londinese, giri spericolati per le vie più chic e tappa nel solito pub. In questa speciale classifica, della serie “tutto il mondo è paese”, impossibile non annoverare i nuovi magnati russi, sogno di intere tifoserie calcistiche, il cui conto in banca sembra inversamente proporzionale ai discutibili, quanto ostentati, modi di fare.
L’ascesa del cafone o il simil-cafone appare, insomma, inarrestabile. Non a caso, per quanti desiderano approfondire ulteriormente l’argomento, si segnala il debutto televisivo di “Tamarreide”, una docu-soap che promette di far luce sul Pianeta Cafone, nella speranza di suggerire (anche) adeguate strategie di difesa.
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