Al “Gigliesca 2011” si discute dell’acqua.

ISOLA DEL GIGLIO (Gr) – Alla Dogana, sul Lungomare del Porto, nella splendida Isola del Giglio, nell’arcipelago toscano, sabato 25 giugno 2011 si terrà la prima edizione del Festival Gigliesca. Quest’anno l’argomento della manifestazione sarà l’acqua, risorsa fondamentale e imprescindibile per la vita, la cui scarsità sta sempre più assumendo i connotati di una tragedia umanitaria (si considera che, le prossime guerre, nel mondo, non saranno causate dal petrolio e dal suo approvvigionamento ma dall’acqua stessa).

Alle ore 19 Paolo Sortino, autore di Elisabeth (Einaudi), e Armando Schiaffino, Presidente del Circolo culturale gigliese, apriranno i lavori, intessendo un dialogo sull’argomento del Festival, mentre a seguire Patrizia Laurano, autrice di Garibaldi fu sfruttato (effequ), collegherà l’argomento dell’acqua con quello “re” dell’anno 2011: i 150 anni dell’Unità della nostra penisola, parlando di Garibaldi e l’acqua. A conclusione dei lavori il sindaco Sergio Ortelli premierà il vincitore dell’edizione 2011 del Premio Letterario “Isola del Giglio”.

Alle ore 22, invece, per chiudere i lavori della manifestazione, al Porto della Baia del Saraceno, suoneranno I Gatti Mézzi, presentando “un concerto di swing e canzoni acquatiche dall’Arno al Tirreno”.

Non si può vivere senza "Acqua"

Marianna Abbate
ROMA Nell’introduzione al suo libro Vincenzo Marchionne Mattei ci spiega che nell’estate del 2010 le Nazioni Unite hanno definito l’acqua un “bene pubblico fondamentale per la vita e la salute” e la considera un elemento fondamentale per la realizzazione di tutti gli altri diritti dell’uomo.
E’ proprio da qui che parte il romanzo “Acqua” pubblicato da AltroMondo Editore. Se l’acqua è un bene pubblico, allora non se ne dovrebbe trarre guadagno.
Un problema annoso, che sa di marcio. Perché è innegabile che l‘acqua sia una ricchezza immensa, specialmente in luoghi aridi o desertici. E che chi la possiede vorrebbe sfruttare al meglio la propria risorsa. Un tema caro alla cinematografia, se pensiamo a Chinatown o all’ultimo Bond. 
E’ questo il filone che segue l’autore, quello di un giallo internazionale, complesso e ben costruito. Una trama che si dipana “tra la grigia Bruxelles, l’Africa equatoriale e la placida Roma” in un articolato susseguirsi di eventi e giochi psicologici.
All’inizio del libro troviamo l’elenco dei personaggi, come in tutti i gialli che si rispettino, per poterci orientare meglio negli sviluppi dell’intrigo, perché di un intrigo si tratta. 
La lettura risulta piacevole e a tratti avvincente. L’autore ci dimostra sensibilità e conoscenze, anche quando descrive la triste storia dell’infibulazione di una dei protagonisti. 
Vincenzo Marchionne Mattei ha lavorato per l’Unione Europea e collaborato come esperto d’Industria presso il Ministero degli Esteri. Da ingegnere, ricercatore e storico è riuscito a dedicarsi con successo alla passione della scrittura e questo è il suo secondo romanzo.