Arriva “99 Ricette per EXPO”, l’e-book che celebra la cucina italiana nell’anno dell’Expo

copertina-ebookPARMA – Due uscite, una prima parte di 135 pagine, oltre 50 Chef coinvolti, quasi 30 Food blogger: questo è 99 Ricette per EXPO, l’e-book che celebra i prodotti italiani di qualità e i grandi interpreti della cucina made in Italy.

L’e-book, ideato da INformaCIBO (il web-magazine di enogastronomia e turismo diretto da Donato Troiano), è curato da Cristiano Bacchieri e Giulia Siena con la prefazione di Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole e l’introduzione di Cesare Azzali, presidente di ParmaforExpo e Savino Vurchio, direttore dell’UIR – Unione Italiana Ristoratori. Continua

Cronache Golose. Vita e storie di cuochi italiani

ROMA – “Tutto nella cucina di Pierangelini rimanda all’esecuzione, al tocco, allo stile. L’irripetibilità del gesto è forse la forza e al tempo stesso il limite più grande di questo re Mida capace di cambiare con le mani anche il sapore di un’alice semplicemente sfilettandola: è difficile trasmettere questo sapere a un allievo. Cosa, infatti, sostanzialmente mai successa. Il gesto irripetibile, il rapporto con la materia, la cessione di emozioni sono elementi fondamentali in questa cucina, tanto da impedire deleghe. Così come sono la  forza di uno stile riconoscibile tra mille, fatto di conoscenza maniacale  del prodotto, qualunque esso sia, senza trucchi o alchimie tecniche”.

Racconti di vita e di cucina, storie di brigate e di incontri fatali, ricette simbolo e introvabili. Questi gli spunti per narrare l’evoluzione della cucina italiana negli ultimi cinquant’anni. “Cronache Golose. Vite e storie di cuochi italiani” è il lavoro a quattro mani di Marco Balasco e Marco Trabucco per Slow Food Editore.
Dall’Harry’s Bar al Trigabolo, da Alfonso Iaccarino a Massimo Bottura, da Lidia Alciati ad Annie Féolde, dal risotto mantecato di Nino Bergese all’assoluto di cipolle di Niko Romito. Un appassionante viaggio nell’alta ristorazione italiana di oggi senza dimenticare i grandi di ieri. Per scoprire cosa nasconde un grande piatto.

“Moreno Cedroni”, il maestro dell’ispirazione che ha trasformato la cucina

Giulia Siena
ROMA “Adoro in questo marchigiano la velocità di pensiero e la voglia eterna di verificare la fondatezza di ogni nuova intuizione”. (Paolo Marchi) Moreno Cedroni apre Grandi Cuochi, la nuova collana della Giunti. Lo chef più rivoluzionario della cucina italiana degli ultimi venti anni viene raccontato dalle parole di Cinzia Benzi e le fotografie di Francesca Brambilla e Serena Serrani. Eccletico, curioso, un viaggiatore radicato alla sua terra marchigiana, uno sperimentatore che parte dai piatti della tradizione per arrivare lontano. E Cedroni lontano è arrivato davvero. Era un martedì del 1984 quando, appena ventenne, Moreno comincia la propria avventura nella ristorazione, lui che alla cucina era arrivato per caso qualche anno prima. Gli inizi della “Madonnina del Pescatore”, quel locale aperto a pochi metri da casa, sono contrassegnati da sfide importanti. Moreno deve imparare sul campo cucinando tutti i giorni e allo stesso tempo studiare per acquisire uno strumento fondamentale per affinare il suo talento. La scuola di cucina Etoile e i viaggi di studio in Spagna dal suo maestro Adrià Ferran danno a Cedroni la tecnica e le intuizioni che gli serviranno per fare della Madonnina del Pescatore il punto di riferimento della cucina stellata del centro Italia. Con gli anni, grazie anche alla complicità della moglie Mariella, Cedroni porta la sua idea di cucina anche al Clandestino, un ricercato bistrot sul mare del Conero, sorto qualche anno dopo anche a Milano. Ma la creatività e la continua ricerca e sperimentazione dello chef marchigiano si concretano in Anikò, una bottega di prelibatezze preparate nelle cucine Cedroni e inscatolate senza perderne l’aroma e l’autenticità. Moreno Cedroni è tutto questo, è un uomo che sostiene che “l’ispirazione va stimolata, è come un lievito madre che devi rinfrescare quotidianamente, occorre fare prove e ragionamenti con ingredienti nuovi, anche commettendo e poi correggendo errori”. Moreno Cedroni è il padre del “susci”, il piatto orientale per eccellenza nelle sperimentazioni dello chef è diventato il giusto equilibrio di sapori e consistenza, l’artefice di piatti studiati fino all’ultimo dettaglio. Senza trascurare nulla.

I capolavori della maestria di Cedroni in questo libro trovano la giusta collocazione: ne viene raccontata la storia e descritta la ricetta.