Giulia Siena
PARMA – Una bambina dal vestito rosso, una casa, il bosco e il lupo. Questi gli elementi di C’era una volta una bambina (Topipittori), il libro di Giovanna Zoboli – con le suggestive illustrazioni di Joanna Concejo – che rielabora la fiaba di “Cappuccetto rosso”. Come ogni grande classico che si rispetti, infatti, la storica versione di Charles Perrault ha ispirato nei secoli moltissime altre storie, ambientazioni e personaggi.
In questa fantastica fiaba moderna la bambina vestita di rosso è attenta, svelta e coraggiosa. Il suo coraggio la porta a crescere forte e partire in direzione del bosco. Il bosco la chiama, il bosco silenzioso ascolta e attrae. Qui la bambina rimane con il vestito rosso a colorare quel bosco scuro ed è qui che incontra il lupo, un lupo attento, svelto e coraggioso, proprio come lei ma un po’ più forte. Il bosco li unisce e lei, la bambina, rimane lì, lontana dalla sua casa, dalla sua mamma e dalla sua nonna che le ricordava sempre di stare attenta, di essere svelta e di farsi coraggio. La bambina e il lupo sono uniti da un filo sottile, un filo rosso fatto di parole e silenzi, forza e dolcezza. Ma la casa reclama la sua bambina cresciuta troppo attenta, troppo svelta e troppo coraggiosa.
Toc, Toc… arriva il cacciatore aiutato dalla nonna.
Una nuova fiaba così poetica e toccante, così delicata nell’uso attento della parola, nella corrispondenza perfetta con le immagini che C’era una volta una bambina è un racconto universale. Per tutti.
Ottimo lavoro, Topipittori!
Dai 7 anni.
“Chi sei, dissero gli occhi chiusi.
Sono io, dissero le dita.
Ti conosco, dissero gli occhi.
Anche noi ti conosciamo, dissero le dita.
Abbiamo giocato, dissero gli occhi.
E abbiamo corso, dissero le dita.
La casa, invece, rimase muta.
Anche il bosco taceva, in ascolto”.