Il lungo e incessante respiro della Terra.

Giulio Gasperini
AOSTA – Non abbiamo un pianeta B. Questo è chiaro e irrimediabilmente incontrovertibile. Sulla Terra siamo ospiti, ne siamo custodi, responsabili per ogni ora, ogni giorno passato presente e futuro. La Terra respira, di Guia Risari e Alessandro Sanna, edito da Edizioni Lapis, ci dimostra, con evanescenti e potenti illustrazioni, che la Terra ha un suo respiro, ha un’autonomia e una capacità di sopravvivenza indipendenti dalla presenza umana.

L’essere umano, nel magnifico palcoscenico della natura, è una presenza insignificante e residuale; nel migliore degli atteggiamenti, è un contemplatore affascinato e ammaliato dalla poeticità delle sue forme, delle altezze e delle profondità, dei colori e dei contatti, delle tangenze e della maestosità ingovernabile. Le figure umane, in queste magnifiche tavole acquarellate, sono esilissime, minuscole, puntini che paiono evanescenti e spettrali, che fuggono, schizzano via.

Tutto è abbozzato, nel libro, suggerito senza confini né limiti, mai contenuto in una riga, ma si squaderna sulla pagina bianca e si espande dal bordo, a suggerire che l’esistere si dilata e non è contenibile. È una ricerca che spinge ad andare sempre un passo avanti, a immergersi sempre più in profondità, diventando parte della natura stessa, smarrendo i propri margini umani e dissolvendosi in una comunanza di esistenze e potenze altre.

La Terra respira, seppur nella sua brevità, è un racconto che sconfina dalle pagine, ha la potenza del fiato, di quell’o’scia, fiato-mio, con il quale a Lampedusa ci si saluta; un saluto vitale, pieno di forza di energia pieno di vento e di mare di sole e anche di tempesta. Perché tutto è natura e tutto trova il suo più meraviglioso compimento in un pianeta per adesso unico e ineguagliabile.

Informazioni su Giulio Gasperini

Laureato in italianistica (e come potrebbe altrimenti), perdutamente amante dei libri, vive circondato da copertine e costole d’ogni forma, dimensione e colore (perché pensa, a ragione, che faccian anche arredamento!). Compratore compulsivo, raffinato segugio di remainders e bancarelle da ipersconti (per perenne carenza di fondi e per passione vintage), adora perdersi soprattutto nei romanzi e nei libri di viaggio: gli orizzonti e i limes gli son sempre andati stretti. Sorvola sui dati anagrafici, ma ci tiene a sottolinare come provenga dall’angolo di mondo più delizioso e straordiario: la Toscana, ovviamente. Per adesso vive tra i 2722 dello Zerbion, i 3486 del Ruitor e i vigneti più alti d’Europa.
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