Giulia Siena
PARMA – Una festa di cultura e di condivisione che da due anni porta in piazza lettori, scrittori, appassionati e grandi firme della cultura italiana. Stiamo parlando di La Quara, il concorso letterario nato a Borgo Val di Taro, in provincia di Parma, dall’idea di un comitato spontaneo formato da lettori, scrittori, docenti e giornalisti con la collaborazione della Biblioteca Manara e del Comune, con il sostegno di Banca Monte Parma. Per sapere come si è chiusa la seconda edizione e conoscere gli obiettivi per il futuro, abbiamo intervistato Massimo Beccarelli (nella foto in basso), docente e lettore, nonché ideatore del Premio.
Il Premio La Quara è giunto quest’anno alla seconda edizione. Quali sono state le novità?
Il Premio ha mantenuto gli elementi fondamentali che lo hanno caratterizzato nella prima edizione, ossia è rimasto un premio letterario per autori di short stories a partecipazione gratuita che è stato promosso largamente attraverso i social network: twitter, facebook e google+. E’ stata confermata anche la giuria di qualità, presieduta ancora una volta da Antonio Ferrari, editorialista del “Corriere della Sera”. Sono cambiati gli altri membri della giuria, che quest’anno erano Alessandra Coppola, docente dell’Università di Padova, Francesco Cevasco, giornalista, già Responsabile delle pagine culturali del “Corriere della Sera”, Mauro Raccasi e Guido Mattioni, scrittori affermati. Il Premio sta comunque crescendo e, novità di quest’anno, il vincitore è stato insignito della Medaglia di rappresentanza della Camera dei Deputati, un riconoscimento che ci onora.
A vincere è stata una giovanissima scrittrice. Perché è stato scelto il suo racconto?
Sì, il premio è andato a una giovane studentessa universitaria di Fontevivo (PR), Francesca Bottarelli. Il suo racconto “La scacchiera del paradiso” ha colpito molto i membri della Giuria, per l’originalità con cui descrive il mondo e una piazza attraverso gli occhi di un bambino disabile. Il racconto, oltre ad essere pubblicato nell’antologia “Storie in piazza” (Infinito Edizioni), come gli altri racconti finalisti, è stato pubblicato integralmente anche sul sito internet del “Corriere della Sera” subito dopo la premiazione.
Tema dell’edizione 2015 era “la piazza”; cosa avete letto e come il tema è stato trattato dai partecipanti?
I partecipanti, che sono stati 134 da tutta Italia e oltre, hanno affrontato il tema in tutte le possibili sfaccettature, attingendo anche ai diversi generi letterari. Storia del ‘900, impegno sociale, integrazione dei disabili, sono stati solo alcuni dei temi affrontati, e non sono mancati racconti macabri, surreali o ironici, ma tutti comunque rispettosi della consegna e incentrati sull’importanza della piazza, vista sotto diverse angolature.
La Quara è anche un vero e proprio momento culturale. Quali sono i progetti in cantiere anche per la prossima edizione?
Il Premio “La Quara” vuole crescere e migliorarsi anche negli anni a venire. Il pomeriggio della premiazione aspira a diventare un momento culturale sempre più importante, non solo per la provincia di Parma, ma anche a livello nazionale. A breve ci riuniremo, con il Comitato organizzatore, per gettare le basi della terza edizione. In quella sede sceglieremo il tema del prossimo anno e valuteremo se proporre qualche innovazione alla formula, pur nel rispetto degli elementi caratteristici del premio, che rimarranno gli stessi.