L’Italia dei tanti popoli e religioni

Inviati per casoGiulio Gasperini
AOSTA – In Italia sono presenti cittadini stranieri provenienti da circa 200 paesi del mondo, ovvero quasi tutte le nazioni riconosciute. La ricchezza sociale e culturale italiana è sterminata: la vera sfida è soltanto rendersene conto, per poter compiutamente contribuire a creare un tessuto sociale armonico e solidale. Per farlo, può servire la disposizione d’animo, la curiosità, la voglia di non fermarsi alle apparenze e ai pregiudizi, ma anche qualche libro. Come Inviati per caso. Viaggio nell’Italia delle religioni, di Lia Tagliacozzo con i disegni di Eleonora Antonioni, edito da Sinnos nella collana Nomos. Il testo è una graphic novel dedicata ai ragazzi, con alcuni specchietti approfonditivi sulle principali comunità religiose presenti in Italia, che due ragazzi conoscono e frequentano per portare a termine un progetto scolastico fotografico.
Ecco che, allora, Luca e Martina percorrono in lungo e in largo l’Italia alla scoperta della comunità sikh, dell’Islam, dei valdesi, della comunità induista, degli ebrei, degli ortodossi, dei buddhisti e dei cattolici di rito greco bizantino. Per ogni comunità, il testo offre spunti di riflessione e spiegazioni su particolari aspetti, dal significato di parole particolari, come Jihad e Sha’ria, alla descrizione di particolari riti e di usanze lontane dalle nostre, ma che magari presentano radici e aspetti in comune.
Si scopre così che l’induismo ha trentatré milioni di divinità diverse, si capisce cosa sia la cucina Kosher passeggiando per il Portico d’Ottavia a Roma, si scopre cosa sia la comunità Arbëreshe e da quanto tempo siano presenti comunità albanesi in Italia (ben prima dagli anni Novanta), si racconta la storia di perseguitati dei Valdesi d’Italia, delle valli piemontesi, si comprende l’importanza delle icone nella religione ortodossa, si declinano i tanti buddhismi che fanno tutti riferimento alla figura dell’Illuminato, il Buddha. Tutta la ricerca i due ragazzi la portano avanti con estrema passione, spesso sfidando professori e istituzioni scolastiche, in uno scenario romano che si contraddistingue per virulento razzismo e cieca violenza; come a dire che il tentativo di conoscere si scontra inevitabilmente con la ferocia dell’ignoranza.
È per questo che “Inviati per caso” diventa un ottimo strumento, in particolare per i giovani: perché porta il lettore, come in un viaggio in treno, a passare in rassegna la moltitudine di umanità che popola l’Italia, a esplorare le tante religioni praticate, a farlo prendere consapevolezza con la realtà, ovvero che la diversità è, prima di un problema, soltanto una ricchezza.

Informazioni su Giulio Gasperini

Laureato in italianistica (e come potrebbe altrimenti), perdutamente amante dei libri, vive circondato da copertine e costole d’ogni forma, dimensione e colore (perché pensa, a ragione, che faccian anche arredamento!). Compratore compulsivo, raffinato segugio di remainders e bancarelle da ipersconti (per perenne carenza di fondi e per passione vintage), adora perdersi soprattutto nei romanzi e nei libri di viaggio: gli orizzonti e i limes gli son sempre andati stretti. Sorvola sui dati anagrafici, ma ci tiene a sottolinare come provenga dall’angolo di mondo più delizioso e straordiario: la Toscana, ovviamente. Per adesso vive tra i 2722 dello Zerbion, i 3486 del Ruitor e i vigneti più alti d’Europa.
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