Giulia Siena
ROMA – “[…] Il Giappone scatena in chi lo visita sensazioni forti. Se ne fai una meta di viaggio, molto probabilmente, te ne innamorerai. Se accarezzi l’idea di rimanere, o se solo provi a vivere per il tuo periodo di soggiorno alla maniera giapponese, entrano in ballo altri fattori. Io ho sperimentato sulla mia pelle l’alienazione, la frustrazione, la gioia pura e il massimo stupore, più qualcosa di sfuggente al nostro percepire occidentale, che definirei di compartecipazione a una coscienza superiore di struggente bellezza, un rapimento sensoriale che ti logora dentro e di cui non si può fare a meno”.
Il viaggio comincia dal desiderio di conoscenza, dalla curiosità prorompente e dal bisogno di attraversare altri luoghi. Il viaggio di Giorgia Sbuelz è segnato dalla necessità di incontrare quel mondo che fin da piccola l’aveva rapita con i suoi colori, disegni, storie. Il viaggio diventa, poi, emozione scritta, piccole narrazioni. Una storia da raccontare. Una storia da mettere su carta. La storia è Nippon Shots, un taccuino divenuto galleria di parole, ricordi e sensazioni che accompagnano il percorso nel Sol Levante. Nippon Shots, da oggi, è un libro – pubblicato da L’Erudita – che raccoglie l’esperienza di Giorgia Sbuelz in Giappone per alcuni anni intorno al 2006. Giorgia è una “gaijin”, una straniera, ovvero una “persona esterna” a quel mondo, a quella cultura, a quelle cose. Eppure Giorgia è “esterna” anche alla tipica italianità che tutti immaginano: ha un cognome straniero, i suoi tratti sono nordici e il suo temperamento mediterraneo. Giorgia è al di fuori di tutto, si potrebbe dire; ma vuole arrivare al cuore delle cose. Vuole immergersi in quella cultura così diversa dalla propria. Giorgia, arrivata in Giappone richiamata da una forte passione e curiosità, attraversa le strade, si lascia trasportare nel caos delle linee metropolitane, dalla vastità dei centri abitati, dal frastuono del traffico, dal silenzio assordante. Giorgia si mescola a quel popolo così silente e rispettoso; la sua gestualità si adegua, il tono della sua voce si regola, il suo ego diminuisce: aumenta, così, la percezione sensoriale. I sensi si mettono in ascolto costante. Giorgia (nella foto a lato) racconta della maestà del Castello di Osaka, del movimento perpetuo di Shibuya, delle acque di Kadagawa, la leggenda di Kitsune, del fiorire dei ciliegi, di Utsusemi, di un pranzo sui prati di Yoyogi, di Sadako Sasaki e di Hiroshima, dello tsunami e dei suoi eroi. Giorgia racconta la vita in quel mondo così lontano e affascinante. Giorgia racconta le cose, le persone, la civiltà. Giorgia racconta se stessa. Racconta il viaggio che tutti dovremmo intraprendere: quello dentro di noi.
Una scrittura sensibile, essenziale e poetica rende Nippon Shots una valida alternativa alla solita guida di viaggio.