Una storia africana che invita all’amore

Le lacrime della regina LeonessaGiulio Gasperini
AOSTA – Quella che Ranzie Mensah racconta in “Le lacrime della regina Leonessa” (Rediviva Edizioni) è una favola per bambini (ma anche per gli adulti) che parla di amore, di unione, di amicizia e di determinazione. La regina Leonessa, quando perde sua figlia, la cucciola Ngorongoro, intraprende un lunghissimo viaggio, in compagnia di tanti amici, per andare a cercare un aiuto dalla strega Cincilla. Sarà lei, constatato l’enorme amore della madre, a far ritrovare la cucciola, che è comunque protetta e tenuta al sicuro grazie alla partecipazione e all’interesse di altri animali, i quali non abbandonano mai nessuno.
Ranzie Mensah, come recita la quarta di copertina, è cantante originaria del Ghana e promotrice di intercultura, in particolar modo nelle scuole: ama presentare la sua terra d’origine tramite le favole, i canti, le danze, le tradizioni, perché sono il veicolo e il vettore decisamente più utile e potente per far incontrare le culture e per far capire, ai più piccoli ma anche ai più grandi, che la conoscenza e l’incontro sono gli unici antidoti che impediscono di soccombere a diffidenza e razzismo. Il pregiudizio, infatti, si combatte con la cultura; e i più piccoli sono il terreno più fecondo dove cominciare a seminare le buone intenzioni.
La favola, dolcissima e lieve come una brezza africana, che ci parla di animali ma che assume un valore ovviamente universale, che commuove e fa facilmente immedesimare nel dolore della madre, e nella sua felicità quando la vicenda si risolve per il meglio, è scritta in tre lingue: in francese è stata tradotta dal marito di Ranzie Mensah, Jean-Christophe Casu, la versione in inglese è dalla figlia, Lua Shayenne. “Le lacrime della regina Leonessa” sono anche accompagnate da bellissime illustrazioni, realizzate con varie tecniche da Cristina Casu Sanai.

Informazioni su Giulio Gasperini

Laureato in italianistica (e come potrebbe altrimenti), perdutamente amante dei libri, vive circondato da copertine e costole d’ogni forma, dimensione e colore (perché pensa, a ragione, che faccian anche arredamento!). Compratore compulsivo, raffinato segugio di remainders e bancarelle da ipersconti (per perenne carenza di fondi e per passione vintage), adora perdersi soprattutto nei romanzi e nei libri di viaggio: gli orizzonti e i limes gli son sempre andati stretti. Sorvola sui dati anagrafici, ma ci tiene a sottolinare come provenga dall’angolo di mondo più delizioso e straordiario: la Toscana, ovviamente. Per adesso vive tra i 2722 dello Zerbion, i 3486 del Ruitor e i vigneti più alti d’Europa.
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Un commento

  1. Grazie mille, Giulio, per la bellissima recensione. Ti auguro tante belle cose con i tuoi scritti. Aspettiamo un altro tuo libro ! Calorosi saluti, Ranzie

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