Un ritratto fatto di parole


Marianna Abbate

ROMA – Una figura eclettica, poliedrica e ancora oggi estremamente innovativa. Un uomo che ha cercato per tutta la vita un linguaggio che gli permettesse di esprimere appieno i messaggi che voleva trasmettere. E così ha frequentato la poesia, il dramma, il romanzo e la cinematografia. Si è cimentato anche nella poetica dialettale del suo Friuli, in una estrema e coraggiosa ricerca dei sentimenti originali. Ci piace leggere Pasolini narratore, ci piacciono i suoi film carichi di emotiva passione. Ci è piaciuta la sua Callas/Medea, carica del furor senechiano. E siamo quindi convinti di conoscere l’opera di Pasolini, di comprendere il suo messaggio.

E qui giunge in aiuto Luigi Martellini, con il suo Ritratto di Pasolini, edito da Laterza. Lo studioso mostra l’artista in tutte le sue forme, con un’analisi oggettiva e approfondita della sua biografia e delle sue opere. E’ evidente la sua ammirazione per lo scrittore, riconoscibile nell’attenzione alle citazioni e alle tematiche. Uno sguardo d’insieme che permette di conoscere meglio l’artista, anche per chi approccia per la prima volta le sue opere.

Un testo gradevole, scorrevole e nonostante questo, carico d’informazioni. Un testo che non può mancare nella bibliografia di una tesi su Pasolini.