Giulia Siena
PARMA – “Così non ho tradito, ma sono stata tradita. Inutile stare qui a distinguere, in fondo è lo stesso. La fine è uguale. Riconoscere chi p stato a rompere l’amore non serve. Sei stato tu, sono stata io. Non cambia niente”.
Blanca è tornata. Attenta, misteriosa, minuziosa, ammaliante e attraente: la protagonista della penna di Patrizia Rinaldi torna, insieme ai suoi colleghi del commissariato di Pozzuoli, in una storia che cela diversi interrogativi. Da una parte l’amore tradito e il silenzio che ne consegue, dall’altro una macchia di sangue che corre per la città.
La danza dei veleni. Il ritorno di Blanca (Edizioni e/o), il nuovo romanzo dell’autrice già Premio Andersen 2016 arriva domani in libreria e ha tutte le carte in regola per diventare il poliziesco della prossima estate.
La storia si muove su diversi filoni: al centro di tutto c’è Blanca, la poliziotta ipovedente che lavora fianco a fianco a con Liguori e Micheli, insieme al commissario Martusciello e l’agente scelto Carità. Blanca – personaggio nato nel 2009 e accolto dalla casa editrice e/o nel 2011 sarà presto sul piccolo schermo – non vede, ma ascolta, utilizza gli altri sensi per sentire e ricomporre gli avvenimenti. Questa volta, però, la situazione è complessa: i morti sono tanti, due negozianti morti probabilmente avvelenati dal morso di un ragno, anche due veterinari coraggiosi, coloro che si opponevano alla tratta degli animali. Le piste sono tante e ognuno al commissariato conosce solo una parte di verità. Intanto Blanca è ferita dal comportamento di Liguori e accetta la corte serrata di Micheli.
La danza dei veleni di Patrizia Rinaldi ha tutti gli ingredienti per colpire e conquistare il lettore: la storia è ben architettata, i personaggi sono tanti e tutti possono essere potenziali colpevoli. La protagonista, poi, è una donna forte e che non si piange addosso, anzi, utilizza le sue carenze come risorse; l’amore, inoltre, non è dipendenza o cura, l’amore è descrittore e specchio nel quale anche chi non vede può riconoscersi.