Storia e letteratura si mescolano grazie a un linguaggio straordinario

Il corredo è una storia che comincia lontano. Pubblicato nei mesi scorsi da Piemme, Il corredo è il primo romanzo storico di Patrizia Rinaldi, ma non il più recente. La stesura di questa narrazione, infatti, ha una gestazione lunga e affonda le sue radici nella tesi di laurea – mai pubblicata – di Maria Franco, maestra nel carcere minorile di Nisida con la quale Patrizia Rinaldi ha collaborato per diversi anni tenendo lì laboratori di lettura e scrittura. In quel luogo “altro” che è il carcere, le loro scritture si sono incontrate e Maria ha affidato a Patrizia la lettura di Doti nuziali a Napoli nel Settecento, la propria tesi di perfezionamento in Storia Medievale e Moderna all’Università di Roma. Da questo “tesoro” fatto di analisi storica, dati, leggi, elenchi e aneddoti, Patrizia Rinaldi è riuscita a immaginare una storia usando quella ricchezza lessicale e sentimentale che Maria Franco aveva indagato e trascritto. Rinaldi quindi ha spogliato gli scritti accademici di teoria e ha ricamato personaggi, storie e accadimenti; ha fatto ciò che sa fare meglio e per la quale l’abbiamo apprezzata in tanti e diversi precedenti lavori narrativi: ha “riportato nella quotidianità il desueto”.
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