Andrea Zanzotto, ultimo poeta del Novecento

ROMA – Se la fede, la calma d’uno sguardo

come un nimbo, se spazi di serene
ore domando, mentre qui m’attardo
sul crinale che i passi miei sostiene,

se deprecando vado le catene
e il sortilegio annoso e il filtro e il dardo
onde per entro le piú occulte vene
in opposti tormenti agghiaccio et ardo,

i vostri intimi fuochi e l’acque folli
di fervori e di geli avviso, o colli
in sí gran parte specchi a me conformi.

Ah, domata qual voi l’agra natura,
pari alla vostra il ciel mi dia ventura

e in armonie pur io possa compormi. 

“Notificazione di presenza sui Colli Euganei”

Andrea Zanzotto (Pieve di Soligo 10.10.1921 – Conegliano 18.10.2011)