Fatatrac: Perché piangiamo?
Giulio Gasperini
AOSTA – Lo disse bene Karen Blixen: “La cura per ogni cosa è l’acqua salata: sudore, lacrime, o il mare”; concetto alto e profondamente complesso, difficile da spiegare e narrare, pur nell’apparente banalità. Il magnifico libro illustrato Perché piangiamo?, edito in Italia da Fatatrac, è uno strumento preziosissimo per parlare e indagare, tra immagini e poesia, la fenomenologia delle lacrime. Con il testo di Fran Pintadera e le illustrazioni di Ana Sender, il libro è un incredibile immersione nella radice stessa delle lacrime, un percorso di consapevolezza e coscientizzazione che rompe tabù e pregiudizi sull’essenza stessa del piangere, sul ruolo che le lacrime hanno, sulla loro specifica funzione di correlativo oggettivo.
Proprio per questo il libro è attraversato da un’elettrica dimensione poetica; proprio perché ci narra una storia preziosa e coraggiosa sull’importanza del piangere e dell’esternare i tanti moti dell’animo che prendono la stessa forma di lacrime ma che sono difficili da decodificare dall’esterno.
Splendide immagini ci raccontano il dialogo di una madre col figlio, che si sviluppa poetico e leggero, alla maniera teorizzata da Calvino, tingendo ogni emozione declinata (dalla rabbia al dolore alla felicità) di sfumature familiari, che fanno sentire tutte e tutti parte di una collettività diffusa. Nessuno è solo, in questo viaggio.
La storia è delicata e sorprendente, proprio perché già nota: come se tutti questi tremori dell’animo, già noti, avessero trovato una declinazione da toccare con le mani, da ascoltare con le orecchie, da sentire con la lingua, da cogliere con gli occhi in ogni sfumatura. Un percorso sensoriale, è anche questo libro, perché le lacrime sono fisiche e tangibili sono anche le emozioni, come molti poeti e poetesse ci fanno sperimentare a ogni poesia.
Com’è scritto nella storia, “le lacrime parlano una lingua infinita”; e sono strumento, in questo libro, più che mai, di una narrazione che ci accomuna e ci dà l’opportunità di scoprire quanto sia facile e, in definitiva, magnifico, regalarci la possibilità di maturare l’empatia.