Mondadori: “L’età ridicola” in cui si è dato tutto, detto tanto, fatto il necessario

Giulia Siena
PARMA – L’età ridicola è un’età svuotata di senso. L’età ridicola è quella condizione di disillusione e stallo che vive l’anziano mentre aspetta che qualcosa succeda. L’età ridicola poiché si è dato tutto, detto tanto, fatto il necessario. L’età ridicola è il romanzo di Margherita Giacobino pubblicato da Mondadori.

La vecchia protagonista di questo libro non ha un nome; vive in un grande appartamento nel centro di Torino, in quelle mura dove è intrappolato il proprio presente e dove è custodito l’amore passato, ma mai concluso, per Nora. In quelle stanze, che custodiscono ancora il profumo e i vestiti dell’amata, ha vissuto un amore immenso per un’altra donna, la sua donna. Ora, in quelle stanze, accudisce il vecchio gatto Veleno e osserva muoversi un’estranea a suo servizio, Gabriela. Per la vecchia ormai la vita è tutta lì, se non fosse per Malvina, l’amica di sempre con la quale si trascina fino in pasticceria a placare la golosità dell’una e il bisogno di compagnia dell’altra; ma la vecchia è un po’ che ci pensa: forse dovrebbe proporre a Malvina di andare a vivere da lei, c’è Gabriela che potrebbe fronteggiare la continua e sempre maggiore sbadataggine dell’amica e sopperire alle carenze dell’una o dell’altra. Già, dovrà dirglielo a Malvina, così quella povera anima potrà tenersi al riparo dalle grinfie del nipote interessato solo all’eredità e non alle sorti di quella zia avvertita sempre come uno strambo problema a cui dar retta. Ma Malvina peggiora e non c’è tempo per condividere stanze o preoccupazioni, secondo il nipote starà meglio in una casa di cura, coccolata da mani esperte. La vecchia non si dà pace e comincia una sorta di pellegrinaggio al cospetto degli occhi sempre più spenti e lontani di Malvina. Mentre la demenza dell’amica avanza, la vecchia dovrà fare i conti con la propria solitudine, con i resti polverosi di una vita trascorsa nell’amore e nella passione per poi spegnersi, ora, di fronte a letti vuoti e tombe piene. Attorno a sé, però, la vecchia ha Gabriela, quell’essere misterioso e pratico, una fanciulla di altri luoghi e altri tempi piombata in casa come una benedizione ma pericolosa come una bomba che sta per esplodere. La vecchia non ha prove, ma Gabriela le nasconde qualcosa: la ragazza ha una sorellastra dalla quale si lascia sfruttare all’evenienza e un cugino mancato “terrorista” che vive con rabbia repressa ed esercita sulla ragazza un possesso spasmodico. La donna osserva e si schernisce dietro la propria condizione di vecchia; gli acciacchi dell’età diventano un alibi, la propria disillusione un cuscino comodo sul quale riposare le malinconie e gli affanni, il disinteresse l’arma per combattere questo presente troppo vuoto e privo di senso. La vecchia cercherà di stabilire un muro tra lei e la ragazza, perché quella ragazza ha così poco di sbagliato, perché Gabriela rappresenta l’unico – ultimo – legame tra la vecchia e il presente. La donna vorrà proteggere il suo cinismo contro ogni forma di tenerezza, rifugiarsi tra i ricordi del passato, ma la rabbia per l’impotenza presente sarà un lento motore verso un cambiamento.

L’età ridicola, romanzo di Margherita Giacobino che torna alla scrittura dopo i successi del passato, è un libro che parla di cambiamento, perdite e sopravvivenza; di un’età della vita in cui il tempo presente deve essere interpretato e accettato, plasmato e digerito.

 

“Lei e Gabriela sono unite da un legame a cui non sa dare un nome, non hanno in comune né il sangue né quei ricordi collettivi che danno forma al passato, le loro prime parole sono state dette in lingue differenti, e in lingue differenti pensati i loro pensieri. E non solo perché vengono da Paesi diversi, ma perché sono state giovani in epoche molto lontane tra loro, lei quasi un secolo fa e la ragazza appena ieri. Per due anni hanno condiviso le ore e gli spazi quotidiani, ma non i sogni, le letture, l’esperienza del mondo. Sono due estranee che si sono incontrate a un bivio e hanno camminato insieme su una strada che solo apparentemente era la stessa, ma in realtà ciascuna di loro percorreva un cammino tutto suo, con una meta ben diversa da quella dell’altra”.

 

Informazioni su Giulia Siena

Direttore. Per gli amici: il direttore di ChrL. Pugliese del nord, si trasferisce a Roma per seguire i libri e qui rimane occupandosi di organizzazione di eventi e giornalismo declinato in modo culturale e in salsa enogastronomica. Fugge, poi, nella Food Valley dove continua a rincorrere le sue passioni. Per ChrL legge tutto ma, come qualcuno disse: "alle volte soffre un po' di razzismo culturale" perché ama in modo spasmodico il Neorealismo italiano e i libri per ragazzi. Nel 2005 fonda la rubrica di Letteratura di Chronica.it , una "vetrina critica" per la piccola e media editoria. Dopo questa esperienza e il buon successo ottenuto, il 10 novembre 2010 nasce ChronicaLibri, un giornale vero e proprio tutto dedicato ai libri e alle letterature, con occhio particolare all'editoria indipendente. Uno spazio libero da vincoli modaioli, politici e pubblicitari. www.giuliasiena.com
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