“L’inizio di tutte le cose”: la dittatura dolce della maternità

l'inizio di tutte le coseLuca Vaudagnotto
AOSTA – È vero che la maternità è l’inizio di tutte le cose, ma proprio tutte, oltre stereotipi e pregiudizi, oltre un’idea edulcorata e scontata: questo sembra essere l’obiettivo, se ce ne fosse uno, di Ilaria Bernardini, che con la sua raccolta di racconti L’inizio di tutte le cose, edita da Indiana Editore, ci conduce dentro una maternità diversa.
Questi nove racconti danno voce a donne in gravidanza, durante il parto o nei primi mesi di vita del loro bambino: accanto alle preoccupazioni e alle aspettative ordinarie, però, troviamo esperienze difficili, particolari, al limite della follia. Incontriamo donne sole, donne nevrotiche, donne che non riescono ad accettare il rifiuto del loro bambino e cercano strade alternative, donne che si fanno del male, donne che si perdono e non sanno più dove sono; donne alle prese con un forte erotismo, donne che sfidano i luoghi comuni del bene e del male, donne che odiano e che non hanno paura di apparire malvagie, che ne sono consapevoli e se ne prendono la responsabilità. Continua