Daniela Distefano
CATANIA – “La prima cosa che impari in mare, quando sei sulla tavola, è che se vuoi cavalcare l’onda non puoi guardare dietro di te. Devi abbandonarti a lei, rimanendo fermo sulle gambe. Jack London scriveva che il surf è uno sport da re e io sulle onde mi sento invincibile. I miei problemi nascono tutti sulla terraferma”.
Pietro, trentadue anni, cuore sbriciolabile, coscienza a mollo, tenacia nello scarico, ha da poco perso il padre, sua colonna portante. Decide di fuggire da tutti e da se stesso e prende al volo l’idea di trasferirsi per qualche tempo nelle Azzorre dove potrà praticare la passione della sua vita, il surf. Continua