Giulia Siena
PARMA – Copertina rosa shocking e un’immagine leggera, di stupore: tutto lascia presagire a una lettura da ombrellone, a un romanzo dove una giovane e sbadata giornalista riesce a far capitolare il fascinoso rampollo. Oltre la copertina, che attrae ma inganna, questo libro è molto di più. Vivienne Vouloir è molto più che un’ingenua e imbranata trentenne alle prese con sfilate di moda e personaggi famosi; Vivienne non è solamente una catalogatrice di uomini bizzarri, fobie e delusioni. Vivienne possiede sensibilità, Vivienne vive di una leggerezza profonda dovuta alla sua capacità di ascolto e osservazione.
Vivienne è la protagonista di Un disastro chiamato amore, il romanzo della giornalista e scrittrice Chiara Giacobelli. Pubblicato da Leggereditore, il libro è incentrato sulla figura della stramba eroina parigina che conosce l’italiano grazie alla sua nonna materna e che continua a non saper cucinare poiché troppo distratta e smemorata. Vivienne passa le sue giornate – o meglio, le sue nottate – in giro per sfilate e locali, tra lustrini e flash; il suo compito è documentare la vita mondana. Ma lei va oltre: approfondisce e intervista. E’ proprio così che ha conosciuto il fascinoso Alex Lennyster, figlio della grande attrice italiana Elisabetta Grimaldi. Per narrare la storia di quest’ultima in un libro, Alex incarica Vivienne. Sorpresa, la giovane giornalista raggiunge la tenuta di Lennyster in Liguria ed è qui che lavoreranno insieme, fianco a fianco, a questo grande progetto di raccontare la bellezza e l’arte della Grimaldi. In una sera di maggio, però, succede una catastrofe, ovvero il bacio tra Vivienne e l’uomo. Da questo momento il romanticismo di Viv si fa curioso: come possono portare avanti un rapporto? Lei è in Liguria per lavorare, devono scrivere la storia di Elisabetta Grimaldi, dei suoi anni a Roma, del grande cinema, degli amori, della Fondazione a cui ha voluto dare vita appena prima di morire! Come può, ora, pensare a una love story con Alex? Angy, l’amica di Viv rimasta a Parigi, intanto, si fa ascoltatrice dei giorni con ansie ed emozioni della giornalista. La conoscenza tra Vivienne e il rampollo procede; Alex è traghettatore in un mondo sconosciuto e bellissimo, ma Viv è molto di più: Vivienne è la dolcezza, l’equilibrio, la serenità che emerge sotto la patina superficiale della sbadataggine.
Ironica, lieve e divertente, Vivenne è la grande protagonista di questa storia che sarebbe riduttivo costringere in un genere (romanzo rosa) poiché le eroine sono universali, non si possono adattare ai canoni convenzionali dell’editoria.
Dopo la saggistica (Le Marche al sapor diVino, 101 cose da fare nelle Marche almeno una volta nella vita, Forse non tutti sanno che nelle Marche…, Furio Scarpelli. Il cinema viene dopo), Chiara Giacobelli (nella foto a lato) approda al romanzo con una scrittura sempre brillante e molto romantica – alle volte, un po’ troppo. Con Un disastro chiamato amore ci auguriamo che la scrittrice e giornalista marchigiana possa aver trovato un punto di partenza per esprimersi e raccontare tante nuove storie.