Alessia Sità
ROMA – Sapevate che oltre alla grammatica linguistica esiste anche una dei sapori? Per valorizzare i vostri piatti e per non sbagliare l’accostamento dei sapori, leggete “La Grammatica dei sapori. E delle loro infinite combinazioni “ di Segnit Niki edito da Gribaudo pochi giorni fa. Scoprirete un nuovo e originalissimo approccio alla cucina, fatto di creatività e improvvisazione. Più di 900 combinazioni da scoprire, assaporare e sperimentare. Tra gli innumerevoli libri di cucina sul mercato, questo volume spicca per l’originalità dell’approccio e per gli spunti creativi che offre, stimolanti sia per chi è alle prime armi e desidera sperimentare in cucina, sia per i cuochi esperti che intendano ampliare il proprio repertorio.
È il primo libro che esplora in maniera dettagliata gli accostamenti tra sapori, dai più classici ai più creativi, combinando esattezza empirica e suggestioni poetiche che coinvolgono tutti i sensi. L’autrice dimostra una particolare abilità intuitiva, capace di far emergere il meglio dagli abbinamenti tra ingredienti che risultano infinitamente più deliziosi di quanto possano essere se gustati singolarmente. Partendo da 99 ingredienti di base – i più presenti nelle cucine, nei libri di ricette e nei menu dei ristoranti che l’autrice ha perlustrato nel corso dei suoi viaggi in tutto il mondo –, classificati in ordine alfabetico, Niki Segnit prende in esame oltre 900 combinazioni, che raggruppa in 16 grandi famiglie di sapori speziati, terrosi, solforosi, marini, floreali-fruttati…). Per ciascun accostamento l’autrice analizza i risultati gustativi, associa idee, immagini e sensazioni, propone esempi di ricette. Il risultato è un libro unico, ricco di osservazioni originali (per esempio, il sapore del caffè è «Melanie Griffith in Una donna in carriera», Sedano e Aneto sono una coppia di settantenni la cui conversazione merita attenzione) e informazioni pratiche.
Alla base del libro c’è l’idea di offrire al lettore una conoscenza approfondita di come valorizzare gli abbinamenti tra i sapori, in modo da non doversi più limitare a seguire le ricette pedissequamente, ma abbia a disposizione una sintassi di base per sperimentare autonomamente nella preparazione dei piatti. Cucinare non dev’essere solo un “fare”, ma un “sentire”, un atto creativo che permetta di esprimersi e improvvisare. Giocando con i sapori, che siano i classici uova e pancetta o cioccolato e mandorle, oppure i più fantasiosi mirtillo e funghi o carciofo e menta, scaturiscono piaceri e sensazioni ricchi di sfaccettature, gusti classici e familiari, ma anche nuovi e addirittura incredibili. In tal senso, questo libro è come una grammatica-vocabolario che offre gli strumenti per imparare a padroneggiare una lingua nuova.
Il linguaggio figurato, lo stile brillante, confidenziale e ironico dell’autrice rendono il volume, oltre che utile – in quanto archivio completo dell’analisi dei sapori e delle loro combinazioni –, anche divertente e piacevolissimo da leggere, quasi fosse un romanzo, davvero unico nel suo genere.