Giulia Siena
PARMA – Ti intrappola tra le pagine, cattura la tua attenzione, ti colpisce allo stomaco e ti trascina in vite sospese e disgraziate. Grande Nudo di Gianni Teti, pubblicato da Neo Edizioni, si conquista la ribalta e si merita un posto tra i 27 libri ufficialmente candidati per il Premio Strega 2017. La soddisfazione è grande per la casa editrice che dopo XXI secolo di Paolo Zardi torna a concorrere nel più prestigioso premio nazionale con Grande Nudo, l’ultimo romanzo della “Trilogia del vento” firmata dall’autore sardo.
Questo non è un libro normale: sono storie di vite lacerate e difficili. Siamo ovunque e siamo in nessun luogo. Apriamo gli occhi in un bar, tra le piastrelle di un bagno in ristrutturazione, siamo in un corridoio polveroso tra cose dismesse; siamo in una stanza al buio, in una caserma o sul ciglio di una strada, siamo dietro una porta o seduti annoiati su una sedia in cucina; siamo sul bordo di un letto oppure con le mani su una carrozzina; siamo di fronte a una pistola o attaccando volantini alla ricerca di un cane. Siamo qui, in un posto familiare che è un’isola, ma potremmo essere ovunque. Qui c’è un vento che è cambiamento, che spazza via la polvere di palazzi diroccati, la paura per cani che spariscono e che rendono pericolose le strade. Il vento accarezza la brutalità dell’uomo, la perversione di anime dannate e concluse; lo stesso vento che ha tolto la tranquillità, che ha destabilizzato le giornate. Niente è al riparo, nulla si può sottrarre a questo vento che porta angoscia e vuoto, diffidenza e solitudine, malattia e bisogno di sentirsi ancora in vita. La religione è accompagnatrice fasulla e l’amore non è nulla, “l’amore è stringersi. L’amore è odori buoni e cattivi. Soprattutto quelli cattivi”. L’amore è odio, è ferita aperta e sanguinante, è dolore acuto e improvviso, è disperazione e pena, punizione e silenzio, liquido da ingoiare.
Storditi, affascinati e travolti cerchiamo l’intreccio e andiamo alla ricerca di un personaggio che ci tranquillizzi, ma nulla in questo romanzo è scontato. Grande Nudo non è un libro semplice, non conosce la banalità delle storie di oggi, la semplicità dei sorrisi di personaggi ottimisti. Grande Nudo non ha nulla di rassicurante, neanche Candida dalle gambe docili e dalla pelle bianca; neanche l’amore di un ragazzo, neanche la figura di Maria che si sporca con il veleno degli uomini, colei che è “donna o cagna”, oggetto del desiderio e di perversione.
Tutto finisce per poi ricominciare. Grande Nudo è una grande avventura con un ritmo serrato e cinematografico; il sapore che ne deriva, però, è intenso e fortemente amarognolo.