L’epos nello sguardo della Gioconda

Cosi parlò la Gioconda

Giulio Gasperini
AOSTA – Il sorriso di Monna Lisa, oramai, è diventato iconico; forse l’opera d’arte più conosciuta al mondo, e più utilizzata per ogni pretesto. Dalla rielaborazione artistica alla pubblicità, tutti se ne sono appropriati per arrivare direttamente alla mente (e al cuore) degli spettatori: perché nulla è forse più immediato ed evocativo di quel volto, piccolissimo, che ha ottenuto più merito e successo di quello che forse lo stesso Leonardo si aspettava. Carla Cucchiarelli, in Così parlò la Gioconda edito da Iacobelli Editore, prova ad assumere il punto di vista di Lisa Gherardini, raccontandoci storia e retroscena, emozioni e sentimenti, congetture, ipotesi e fatti storici: è “un’autobiografia non autorizzata di Lisa Gherardini, la donna più dipinta e rivista della Storia”.

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Roma e i suoi muri tatuati di vita.

Giulio Gasperini
AOSTA – Le parole graffiano: è questa la loro inesauribile fonte di potere. Spesso sono anche graffiate; o ancor di più pitturate dipinte disegnate. Occupano spazi e prendono dimensioni che trasfigurano e trasformano gli spazi, dando loro un nuovo significante. Nel nuovo libro di Carla Cucchiarelli, Quello che i muri dicono, edito da Iacobelli Editore, prende vita una Roma sconosciuta e che spesso affrontriamo distrattamente: quella allietata dai writers, ma non solo, anche da artisti famosissimi in tutto il mondo che hanno finalmente consacrato la street art a espressione artistica dignitosa e straordinariamente creativa. Ecco che la potenza espressiva di Roma esplode al di fuori dei musei e delle gallerie d’arte ma si squaderna in tutto il tessuto urbano, aggrappandosi ai muri, agli angoli delle strade, alle facciate dei palazzi, alle nicchie più segrete.
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