Kleiner Flug: la graphic novel incontra la letteratura

SaloneGiulio Gasperini
AOSTA – Cosa succede quando la letteratura o il teatro incontrano il fumetto? Nascono delle splendide graphic novel, che la casa editrice Kleiner Flug pubblica in libri di grande formato, estremamente eleganti e raffinati. Uno degli ultimi testi pubblicati è Salomè, tratto dal dramma di Oscar Wilde, coi testi di Emilia Cinzia Perri e i disegni di Silvia Vanni.
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“Il principe felice e altri racconti” per sospendere il tempo, almeno a Natale!

Ilprincipefelice_CHRonicalibriGiulia Siena
PARMA – Con l’arrivo del Natale arriva il momento delle fiabe. E ISBN Edizioni ha pensato bene di riunire in un unico volume i più significativi e celebri racconti di Oscar Wilde accompagnandoli dalle deliziose illustrazioni di Cristina Pieropan. E’ nato, così, Il principe felice e altri racconti, un libro illustrato che, per la prima volta, propone al pubblico di lettori di tutte le età due storiche raccolte di Wilde, Il principe felice (1888) e Una casa di melograni (1891). Quello che ne esce è un intenso e fantastico viaggio tra corti e palazzi, giardini, laghi e città, foreste di pini e mari sconfinati accompagnati da statue e giganti, principi ingenui e fuochi d’artificio un po’ egoisti, giovani re e piccoli mostri di corte, cacciatori, taglialegna e streghe. Personaggi divertenti, nostalgici, complessi e schietti per questi racconti (9 in tutto) che ci portano a spasso tra ambientazioni fuori dal tempo e regalano storie e trame di grande spessore. Il principe felice e altri racconti è una carrellata di figure differenti e ricercate, costruite dal celebre scrittore allo scopo di creare novelle che potessero intrattenere i suoi figli e farli riflettere, educarli alla vita sottolineando, attraverso i racconti, comportamenti e situazioni da evitare a favore di un comportamento giusto per una vita felice e di valore. Per questo motivo il genio di Wilde delinea protagonisti irriverenti o esemplari: il vanitoso e logorroico razzo che taccia di egoismo e villania tutti quelli che – fontane luminose o rane, girandole o anatre – parlano di sé quando gli altri vogliono fare altrettanto; l’Infanta di Spagna che per il suo compleanno ride a crepapelle dell’ingenua bruttezza del piccolo Nano ignorando la sensibilità di quest’ultimo; il piccolo Hans di sentimenti nobili e lo speranzoso Pescatore innamorato di una Sirena.

 

I racconti di Wilde sono un toccasana per l’anima: regalano una sospensione dal quotidiano che solo i grandi scritti – e i grandi scrittori – possono fare. Perché, allora, non farlo a Natale? Sospendiamo il tempo e rifuggiamoci nelle fiabe, almeno per qualche ora.

 

Per i lettori di tutte le età.

“Il compleanno dell’Infanta”, Oscar Wilde e la sua favola

wilde compleanno infantaGiulia Siena
PARMA
– Il posto delle favole è un posto silenzioso e segreto. Un posto di cui la realtà è curiosa e lontana. Il posto delle favole è altrove: fuori dal tempo, lontano dalle logiche e dalle risposte. In questo tempo, lontano e misterioso, Oscar Wilde ambientò uno dei suoi componimenti più belli e poco conosciuti, Il compleanno dell’Infanta (Einaudi Ragazzi, 2003).

 

Il giorno del dodicesimo compleanno dell’infanta di Spagna è tutto un gran agitarsi: la festa, a corte, è una delle più belle di sempre nonostante l’infanta compia gli anni ogni anno, come un qualsiasi bambino povero. Ma si sa, la giovane erede può avere più di chiunque altro, può avere tutto: un vestito splendido, amiche da invitare a palazzo, giocolieri, leccornie e l’affetto di suo padre. Per quel giorno può avere anche la presenza di un povero Nano trovato nelle foreste e portato a corte per allietare la festa. Lui, il Nano buffo, entrato nell’arena barcollando, agitando il suo testone arruffato, scatenò l’ilarità dell’infanta e dei suoi ospiti. Rise anche lui, del tutto inconsapevole del suo aspetto grottesco. Rise e fece ridere danzando per la piccola regina e per la sua corte. Sì divertì, il piccolo Nano, e gioì: la sua gioia fu accentuata da un fiore datogli in dono dalla stessa festeggiata. A quel punto il suo cuore esultò e si riempì d’amore. Capì che la sua danza, il suo dimenarsi, era quasi un gioioso movimento di conquista e quel fiore era la dimostrazione dell’amore dell’infanta per lui. Alla corte di Spagna, però, dove il Nano era solamente un giullare, non c’era spazio per la sensibilità e l’affetto;  avere un cuore, per il Nano, fu un grande difetto.

Dagli 8 anni e per sempre.

 

“In futuro – ordinò – quelli che saranno condotti a palazzo per il mio divertimento non dovranno avere un cuore!”