Grossman, “La vita gioca con me”: il romanzo familiare che torna nei luoghi della storia

Giulia Siena
PARMA
“Sai, mamma” dice Nina più tardi, dopo aver chiuso il finestrino e dopo che Vera si è ripresa, “non mi hai mai raccontato tutto questo”. Lo ho già detto. Questo pensiero non le dà pace. “Non tel’ho raccontato? Mi sembra di aver raccontato parecchie di queste cose”. “No, non hai fatto che ripetermi quello che è successo a Goli”. “Non può essere” dice Vera. “Forse hai dimenticato”. E’ un colpo basso, anche se non sferrato di proposito. “Credi che dimenticherei una cosa del genere?”
Allora Vera comincia il racconto. Davanti una macchina da presa diretta da Gali e Rafael. Le immagini devono catturare quei momenti, quel lungo viaggio a ritroso nella memoria e nei ricordi più duri e mai detti.

La vita gioca con me, il nuovo libro di David Grossman pubblicato da Mondadori, è un racconto che attraversa quattro generazioni e lega tre donne. La narrazione procede per immagini, inquadrature e descrizioni: siamo in Israele, alla festa per i novantanni di Vera. La donna è attorniata dalla famiglia del suo secondo marito, l’agronomo Tuvia; accanto a lei Rafael – il figlio di lui – sua figlia Gali, la voce narrante, e Nina, quella figlia ribelle tornata lì dal freddo del nord per comunicare una notizia importante e assistere alla celebrazione della mamma, quella anziana signora che tutti stimano. Vera va celebrata e questa è l’occasione giusta; da quasi cinquant’anni tiene uniti i pezzi, due famiglie mutilate dagli accadimenti e dalla guerra. Nina, molti anni prima, aveva incrociato gli occhi adolescenti di Rafael, e da allora si innamorarono. Rafi aveva perso la madre, Nina viveva nell’ombra del grande amore che le aveva donato la vita, quello tra Vera per l’ormai defunto Milos. Ma Nina di quell’amore era vittima e da quell’amore ha sempre tentato di fuggire anche quando al mondo è arrivata Gali, sintesi e unione di quei due rami di uno stesso fusto. Gali ora osserva attonita: ha repulsione per quella mamma distratta e fuggitiva e venera sua nonna Vera, una donna forte che non si è mai piegata ai ricatti della vita. Dall’altra parte lo sguardo dolce e paziente di Rafi, l’uomo che ha accettato i tanti stravolgimenti che la vita gli ha presentato. Ma è sicura, Gali, di conoscere ogni frammento di quella storia, ogni tassello di quelle famiglie? Rafi è sempre stato un appassionato e professionista della macchina da presa. Comincia così un viaggio in macchina verso i luoghi del passato e un racconto chiarificatore ed esplorativo delle ragioni del cuore, quelle che hanno cambiato la vita di ognuno dei personaggi qui presenti.

David Grossman torna con un grande romanzo, una storia familiare intensa e ricca di accadimenti, luoghi, emozioni. Leggendo La vita gioca con me si pensa che la protagonista sia Vera e le sue sfide per arrivare alla tranquillità, o Nina e la sua fuga dal passato e dal futuro, o la stessa Gali alla ricerca di se stessa, quando si chiude il libro, però, tutte le certezze sono sovvertite perché è la vita stessa a rimescolare le carte, noi non facciamo altro che cercarne un senso.

Informazioni su Giulia Siena

Direttore. Per gli amici: il direttore di ChrL. Pugliese del nord, si trasferisce a Roma per seguire i libri e qui rimane occupandosi di organizzazione di eventi e giornalismo declinato in modo culturale e in salsa enogastronomica. Fugge, poi, nella Food Valley dove continua a rincorrere le sue passioni. Per ChrL legge tutto ma, come qualcuno disse: "alle volte soffre un po' di razzismo culturale" perché ama in modo spasmodico il Neorealismo italiano e i libri per ragazzi. Nel 2005 fonda la rubrica di Letteratura di Chronica.it , una "vetrina critica" per la piccola e media editoria. Dopo questa esperienza e il buon successo ottenuto, il 10 novembre 2010 nasce ChronicaLibri, un giornale vero e proprio tutto dedicato ai libri e alle letterature, con occhio particolare all'editoria indipendente. Uno spazio libero da vincoli modaioli, politici e pubblicitari. www.giuliasiena.com
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